Manifesti di Papalia drag queen, Klaus Davi multato: "Lo Stato fa schifo"
Stamattina, all’agenzia di comunicazione milanese di Davi, è arrivata la cartella con 500 euro di multa per le affissioni abusive.
Manifesti di Papalia drag queen, Klaus Davi multato.
Manifesti di Papalia drag queen, Klaus Davi: "Lo Stato fa schifo"
BUCCINASCO – Il sindaco Rino Pruiti lo aveva detto: «Chi sbaglia e viola la legge, dovrà pagare». Detto fatto. La multa al massmediologo Klaus Davi è arrivata: 500 euro per le affissioni abusive di dicembre.
L'episodio
Era stato un blitz notturno: una decina di manifesti con il volto del boss della ‘ndrangheta Rocco Papalia in versione femminile. Un’irriverenza che aveva il significato di «una provocazione, per scardinare l’ultimo tabù rimasto alla ‘ndrangheta: la virilità», aveva spiegato Klaus Davi che era stato «anche aggredito da alcuni membri della famiglia Papalia e Barbaro all’ex bar Lyons», ricorda il massmediologo.
La cartella
Stamattina, all’agenzia di comunicazione milanese di Davi, è arrivata la cartella con 500 euro di multa per le affissioni abusive. «Quando lo Stato si allea così palesemente con la mafia, allora questo stato mi fa veramente schifo», ha commentato, aggiungendo: «dovrebbero essere i politici a denunciare le attività illecite dei mafiosi, soprattutto se ce li hanno in casa. E non certo puntare subdolamente sul quieto vivere attraverso mezzi intimidatori. Quei 500 euro dovranno venire a prenderli con la forza». Davi, inoltre, precisa che «nessun Comune ha mai preso un simile provvedimento. Ma Buccinasco no, vuole la par condicio: i mafiosi possono dormire tranquilli con simili istituzioni. Sono schifato».
Il sindaco Pruiti non ci sta
Parole durissime e vergognose per il sindaco Rino Pruiti che ribadisce il concetto che «la legalità vale per tutti. Non si combatte l’illegalità con il mancato rispetto delle regole, previste dalla legge. La nostra battaglia la combattiamo quotidianamente, denunciando situazioni illecite con tutti i mezzi a nostra disposizione e con le attività di controllo. Oltre all’organizzazione, da anni, di iniziative che parlano di cultura antimafia già dalle elementari». Quindi, accuse «vergognose», rispedite al mittente. Ma il match non finisce qui.
Francesca Grillo