Lavorazione illegale della canapa nel capannone di Trezzano: sequestrato un milione di euro di sostanza. I DETTAGLI
I carabinieri sono riusciti a ricostruire passaggi, lavorazioni, consegne e trasporti attraverso intercettazioni, controlli, sequestri e soprattutto tanto, tantissimo studio di questo nuovo business.
Tutto cominciò nel 2019 da un violentissimo incendio in un capannone di via Edison che esplose. Da lì partirono le indagini congiunte dei carabinieri di Trezzano, della Compagnia di Corsico e della Guardia di Finanza.
Tutti i dettagli della vicenda
TREZZANO SUL NAVIGLIO - “I carabinieri mica sono chimici, non le conoscono queste cose”, dicevano intercettati gli indagati. E invece i militari della Stazione di Trezzano sul Naviglio, guidati dal luogotenente Michele Cuccuru, avevano studiato, approfondito, esaminato ogni granello di sostanza, per arrivare alle risposte che si aspettavano da quasi tre anni.
Tutto iniziò nel 2019 con un incendio in un capannone
Era il 2019 quando un capannone di via Edison è esploso. Una colonna di fumo altissima, un boato intenso e poi lo scoppio di migliaia di bombolette. Era gas butano che nell'azienda “Tree of light” veniva utilizzato per trasformare la canapa legale in droga. Il gas serviva a estrarre il concentrato della marijuana, alzando il principio attivo della sostanza. Insomma, una trasformazione da legale a illegale che passava da un procedimento pericolosissimo.
Tre persone finirono in ospedale
La saturazione del gas usato nel capannone, infatti, aveva provocato la violentissima esplosione, mandando in ospedale il proprietario dell'impresa, il fratello e un lavoratore.
La ricerca di un altro capannone dove continuare l'attività
Ma appena le condizioni di salute sono migliorate, il capo dell'organizzazione ha subito ripreso a cercare un altro capannone dove stipare la sostanza, raccolta in viaggi in Svizzera (coordinati con una macchina “satellite” che avvisava di eventuali controlli e posti di blocco) o tramite un canale di agricoltori sardi.
Le indagini congiunte dei carabinieri e della Guardia di Finanza
In parallelo alle indagini dei carabinieri di Trezzano della Compagnia di Corsico, ci sono gli approfondimenti della Guardia di Finanza guidati dal capitano Pierluigi Rochira che hanno setacciato i conti correnti riconducibili alla società e ai negozi aperti, formalmente come commercio al dettaglio e all'ingrosso di canapa legale, sequestrando quasi 800mila euro depositati in un'unica banca milanese. Gli approfondimenti continuano, anche per accertare ulteriori proventi e conti. Sequestrata dai finanzieri anche una cassetta di sicurezza riconducibile agli indagati con dentro tre Rolex.
Sequestrati oltre 950 chili di sostanza per un milione di euro
I carabinieri hanno invece sequestrato, in totale e in diverse operazioni, oltre 950 chili di sostanza, per un valore commerciale complessivo di circa un milione di euro. I militari di Trezzano sono riusciti a ricostruire passaggi, lavorazioni, consegne e trasporti attraverso una documentazione rigorosa, fatta di intercettazioni, controlli, sequestri e soprattutto tanto, tantissimo studio di questo nuovo business, aumentato in periodo di emergenza covid, quando la richiesta di sostanza è moltiplicata e, di conseguenza, anche il giro d'affari degli indagati. Cinque le ordinanze di custodia cautelare per i reati di commercializzazione e illecita lavorazione della canapa light.