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L'autopsia di Manuel Mastrapasqua conferma: "Ucciso con una sola coltellata"

Secondo le prime informazioni l'esame autoptico non ha rilevato segni che indichino un tentativo di difesa da parte di Manuel

L'autopsia di Manuel Mastrapasqua conferma: "Ucciso con una sola coltellata"
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Sono arrivati i primi risultati dell'autopsia condotta sul corpo di Manuel Mastrapasqua, assassinato con una coltellata nella notte tra il 10 e l'11 ottobre a Rozzano, in viale Romagna, da Daniele Rezza.

L'autopsia di Manuel Mastrapasqua conferma: "ucciso con una sola coltellata"

ROZZANO - Da quanto si è saputo dai primi risultati dell'autopsia il trentunenne è stato ucciso con un unico fendente poco sotto l'ascella, all'emitorace destro, la coltellata gli ha tagliato di netto una vena tra il cuore e il polmone, provocando uno choc emorragico che ne ha causato la morte.

I risultati dell'autopsia

Secondo le prime informazioni, l'autopsia non ha rilevato segni che indichino un tentativo di difesa da parte di Manuel. Sono state trovate alcune ecchimosi sotto un occhio e vicino al mento, probabilmente causate dalla caduta in avanti sul marciapiede dopo l'aggressione.

L'omicidio

L'aggressione è avvenuta alle 2.58 della notte tra il 10 e l'11 ottobre. Mastrapasqua sta andando verso casa dopo il turno di lavoro al Carrefour di Milano e le immagini del video dei Carabinieri mostrano chiaramente il diciannovenne Daniele Rezza con indosso una tuta nera, che lo segue con una lama in mano.

Rezza vuole le cuffie wireless che Manuel sta indossando, le strappa dal collo della vittima che tenta di reagire, così gli sferra un colpo mortale con un coltello da cucina che si è portato da casa sua. Dopo l'omicidio il diciannovenne fugge, butta l'arma in via Cabrini, per poi rientrare nell'abitazione dove vive con i genitori, in via Trento.

La cattura ad Alessandria

Gli inquirenti lavorano per capire il ruolo dei genitori di Rezza nella vicenda visto che la mattina di sabato, il padre, Maurizio, lo accompagna alla stazione di Pieve Emanuele. Da lì il giovane sale su un treno per Pavia e successivamente prende un autobus diretto ad Alessandria. Il suo obiettivo è quello di proseguire per Torino dove prendere un Flixbus verso la Francia. Tuttavia, fermato per un controllo dagli agenti della Polfer confessa: "Ho un peso addosso. Ho fatto una cazzata a Rozzano, ho ucciso una persona".

Subito preso in custodia dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, Rezza ha confermato la sua confessione prima davanti al pubblico ministero Maria Letizia Mocciaro e poi davanti al giudice Domenico Santoro.

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