Le reazioni

Indagine dell’Antimafia, l’intervento del sindaco di Buccinasco

“Ancora una volta – commenta il sindaco Pruiti – personaggi legati a famiglie della ‘ndrangheta del nostro territorio sono coinvolti in indagini dell’Antimafia, a dimostrazione che i nostri gridi d’allarme e la volontà di tenere sempre alta l’attenzione sono necessari".

Indagine dell’Antimafia, l’intervento del sindaco di Buccinasco
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La 'ndrangheta del milanese di estende al mondo del padel. Sull'arresto di Marco Molluso della MC Immobiliare e residente a Buccinasco intervengono il Comune di Buccinasco e anche il Comune di Milano che è pronto a costituirsi parte civile.

La 'ndrangheta nei campi da padel

BUCCINASCO – E' agli arresti domiciliari Marco Molluso, imprenditore della MC Immobiliare e residente a Buccinasco, ritenuto gravemente indiziato dei reati di emissione ed utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e autoriciclaggio.

Marco Molluso, classe 1983, conosciuto nell'ambito sportivo del territorio, fa parte della famiglia già finita più volte all'interno delle carte delle inchieste per la penetrazione della 'ndrangheta alle porte di Milano. È nipote di Giosofatto Molluso, già conosciuto a Buccinasco per diverse condanne e inchieste sull'appartenenza all'associazione mafiosa locale.

Le indagini della DIA

La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha dato esecuzione al provvedimento cautelare, emesso dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Le indagini sono nate da accertamenti svolti su altro soggetto calabrese, arrestato nel 2010 nel corso di altra nota operazione “Infinito” e successivamente condannato in via definitiva in quanto ritenuto colpevole di appartenenza alla locale di ‘ndrangheta di Corsico.

Sequestrati i campi di padel al Centro sportivo comunale Sant’Ambrogio

Gli accertamenti hanno permesso di scoprire che una delle società riconducibili ai suoi figli aveva partecipato alla realizzazione di otto campi di padel del valore di circa 700mila euro, all’interno di un Centro Sportivo comunale in via De Nicola a Milano e assegnato in concessione a una società dilettantistica milanese. Gli impianti in questione sono stati sequestrati, risultando tra l’altro edificati abusivamente e senza alcuna preventiva autorizzazione da parte dei competenti uffici.

La telefonata all'assessora Riva del Comune di Milano

Al momento del sequestro Paolo Gatti, "socio" di Marco Molluso, si lamenta al telefono con Martina Riva, assessora allo Sport del Comune di Milano:

"Ieri è venuta l’urbanistica a vedere, sai che noi abbiamo fatto la sanatoria per i padel perché era una vecchia autorizzazione edilizia. Non so se tu sai questo particolare. 

Era una vecchia autorizzazione edilizia aperta nel 2019. Quindi io, o andavo per le vie legali contro lo sportello unico, o facevamo i padel in sanatoria. Una cazzata voglio dire, non abbiamo costruito nulla se non convertire un campo a sette in campi da padel, punto. Lo fanno tutti a Milano. 

Sappi Martina che io sono stremato. Poi ieri è arrivata l’urbanistica, sembrava fossi un delinquente."

L'assessora risponde a monosillabi. La telefonata non contiene elementi penalmente rilevanti, ma secondo gli inquirenti costituisce un segno importante che indica come episodi del genere possano permettere alla criminalità organizzata di penetrare ed estendersi ai grandi lavori pubblici.

Furono costruiti con soldi di provenienza illecita

Nel corso delle attività investigative sono stati raccolti gravi indizi per affermare come l’indagato, dopo aver sottoscritto un contratto di prestazione d’opera (risultato poi inesistente) con la società che gestisce in concessione il Centro Sportivo, abbia finanziato e costruito i campi da padel potendo contare su profitti illeciti derivanti dalla commissione di numerosi reati fiscali con l’obiettivo di partecipare agli incassi derivanti dal loro noleggio ai cittadini.

In particolare, nel biennio 2020-2021, la società immobiliare di cui risulta titolare Molluso sarebbe stata al centro di una frode fiscale di oltre 1,5 milioni di euro legata sia all’emissione che all’utilizzo di fatture false con indebita detrazione di Iva.

Secondo gli inquirenti, inoltre, spesso sui cantieri era presente anche lo zio Giosofatto Molluso. Un nome noto da trent’anni, finito più volte in inchieste sulla mafia in Lombardia. Nelle carte si parla poi del coinvolgimento dei cugini (e figli dei due boss) nei lavori all’interno della struttura.

Il Comune di Buccinasco sull'arresto di Molluso

Un’indagine della Direzione investigativa antimafia ha portato agli arresti domiciliari Marco Molluso, imprenditore 39enne residente a Buccinasco e nipote del boss Giosofatto Molluso. Dalle notizie di stampa, si apprende che l’uomo è accusato di un giro di fatture false utilizzate per la realizzazione di campi da padel in un centro sportivo nel Comune di Milano in zona Barona.

Il commento del sindaco Pruiti

“Ancora una volta – commenta il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti – personaggi legati a famiglie della ‘ndrangheta del nostro territorio sono coinvolti in indagini dell’Antimafia, a dimostrazione che i nostri gridi d’allarme e la volontà di tenere sempre alta l’attenzione sono necessari. Come è necessario, per chi amministra e chi lavora nella pubblica amministrazione dotarsi di anticorpi per evitare le infiltrazioni mafiose: occorre sempre vigilare, seguire passo dopo passo ogni pratica, rispettare le regole, segnalare, denunciare.

Proprio grazie ai controlli e all’attenzione dei nostri uffici, nei mesi scorsi a Buccinasco abbiamo scongiurato, per esempio, il ritorno delle cosche nel movimento terra per i lavori di bonifica del quartiere di via Guido Rossa (inquinato dalla ‘ndrangheta). La nostra organizzazione comunale prevede inoltre l’inserimento immediato nella Banca Dati Nazionale Antimafia di tutte le operazioni immobiliari, commerciali, catastali e altro che avvengono a Buccinasco, segnalazioni determinanti per esercitare controlli efficaci che hanno portato, infatti, alla chiusura di alcune attività”.

“Ringraziamo le forze dell’ordine – conclude il sindaco Rino Pruiti – e gli investigatori della Direzione investigativa antimafia, coordinati dai pm Alessandra Dolci e Silvia Bonardi”.

Il Comune di Milano pronto a costituirsi parte civile

L’amministrazione comunale, dopo aver avuto notizia dell’inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia di Milano, che ha portato agli arresti domiciliari di Marco Molluso e al sequestro di otto campi di padel all’interno del centro sportivo comunale Sant’Ambrogio, ha immediatamente avviato le opportune verifiche.

Lo riferisce il Comune in una nota. Gli accertamenti - fa sapere ancora l'amministrazione - proseguiranno nei prossimi giorni e riguarderanno anche il rapporto di concessione in essere e la tutela della continuità sportiva del centro. Il Comune di Milano assicura la massima collaborazione alle indagini ed è pronto a costituirsi parte civile in giudizio.

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