Incendio in Area Sud, preso il piromane: è un ex dipendente licenziato
Preso dai carabinieri di Rozzano l’autore dell’incendio del capannone di Area Sud che aveva distrutto diversi mezzi dell’azienda di raccolta rifiuti.
Incendio in Area Sud, preso il piromane: è un ex dipendente licenziato
Incendio in Area Sud, preso il piromane: è un ex dipendente licenziato
ROZZANO – Preso dai carabinieri di Rozzano, guidati dal luogotenente Massimiliano Filiberti, l’autore dell’incendio del capannone di Area Sud che aveva distrutto diversi mezzi dell’azienda di raccolta rifiuti.
Responsabile un 43enne
I militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip di Milano su richiesta della locale Procura (procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e sostituto procuratore Sara Arduini), nei confronti di un 43enne italiano responsabile a vario titolo di incendio.
Le indagine dei carabinieri
L’indagine è stata avviata nel pomeriggio del 4 aprile a seguito del violentissimo incendio che si è propagato all’interno del capannone di Area Sud, causando ingenti danni e la distruzione di 14 mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti e il lavaggio delle strade. I militari avevano da subito ritenuta inverosimile l’ipotesi del corto circuito, trovando vicino al capannone un guanto monouso strappato e materiale infiammabile tipo “diavolina”, chiaramente utilizzato per appiccare il fuoco. I carabinieri non hanno lasciato nulla al caso, setacciando informazioni ed elementi investigativi, anche per valutare una matrice criminale legata agli interessi della criminalità organizzata nel settore dei rifiuti.
L'analisi dei filmati e le testimonianze
Dall’analisi dei filmati di videosorveglianza in prossimità dell’area, inoltre, i militari hanno poi nitidamente notato un individuo vestito di scuro che, dopo essersi introdotto all’interno del capannone e aver appiccato il fuoco (dalle immagini è infatti già evidente la colonna di fumo), aveva scavalcato il muro di recinzione gettando, prima di scappare, qualcosa nel cestino. Le testimonianze di alcuni dipendenti dell’azienda hanno però successivamente indirizzato le indagini verso il 43enne il quale, licenziato dalla società solo pochi mesi prima, si era recentemente reso protagonista di atteggiamenti molesti e condotte delittuose ai danni dell’ex datore di lavoro.
Una foto sul suo profilo social
I sospetti hanno poi trovato concretezza quando gli inquirenti, dopo aver notato sul suo profilo social una foto in cui indossava gli stessi pantaloni dell’autore dell’incendio, hanno effettuato una perquisizione domiciliare. A casa dell’uomo, c’erano un paio di pantaloni della tuta neri con alcuni segni bianchi, una felpa con cappuccio di colore nero con strisce orizzontali, un cappellino nero, un paio di scarpe sportive di e un marsupio grigio, tutti perfettamente compatibili con gli indumenti indossati dall’autore del reato.