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Incastrò la comandante con la droga in auto, Furci chiede la scarcerazione: "Provato dalla detenzione"

"I domiciliari - secondo la difesa - consentirebbero di escludere la reiterazione del reato”.

Incastrò la comandante con la droga in auto, Furci chiede la scarcerazione: "Provato dalla detenzione"
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Incastrò la comandante con la droga in auto, Furci chiede la scarcerazione: "Provato dalla detenzione".

Incastrò la comandante con la droga in auto, Furci chiede la scarcerazione: "Provato dalla detenzione"

TREZZANO SUL NAVIGLIO – Continua a proclamarsi innocente e vuole dimostrare la sua estraneità ai fatti al processo Salvatore Furci, ex comandante della polizia locale di Trezzano, arrestato ad aprile con le accuse di calunnia e detenzione di droga. Oggi si è tenuta la prima udienza del processo, rinviato al 14 settembre.

Richiesta dei domiciliari per l'ex comandante della Polizia Locale di Trezzano

Gli avvocati di Furci hanno annunciato che chiederanno attraverso un’istanza la scarcerazione dell’uomo perché “è provato dalla detenzione che dura ormai da tre mesi, una misura eccessiva. I domiciliari consentirebbero di escludere la reiterazione del reato”. Dovrà essere il nuovo giudice, Maria Pia Blada della quarta penale, a decidere sull’istanza a cui si è già opposta la procura.

Le accuse mosse a Furci

Furci, arrestato a metà aprile, è accusato di aver fatto collocare delle dosi di cocaina sotto il sedile della collega Lia Vismara, comandante della polizia locale di Corbetta, ritenuta da Furci responsabile del suo licenziamento. Proprio contro il provvedimento ricevuto a Corbetta, Furci si era rivolto al Tribunale del lavoro che, il 20 maggio, aveva deciso a favore dell’ex comandante di Trezzano, ordinando al Comune di Corbetta un risarcimento di oltre 10.500 euro per licenziamento illegittimo.

L’ex comandante di Trezzano è stato inchiodato con intercettazioni, immagini e riprese delle telecamere di videosorveglianza: ha aspettato che Vismara giocasse una partita di pallavolo con i colleghi, a gennaio dello scorso anno, per far collocare la droga sotto il suo sedile. Poi, ha lanciato la segnalazione ai carabinieri, tramite il suo complice che ha fatto finta di essere lo spacciatore della comandante. Il piano è stato scoperto e Furci dovrà ora rispondere sia della calunnia che della detenzione delle dosi di cocaina.

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