in manette 11 ragazzi

I trapper Baby Gang e Simba La Rue sono stati arrestati: hanno gambizzato due senegalesi

L'aggressione a colpi di arma da fuoco è avvenuta a Milano nella notte tra il 2 e il 3 luglio scorso nella zona della movida di corso Como.

I trapper Baby Gang e Simba La Rue sono stati arrestati: hanno gambizzato due senegalesi
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Avrebbero preso parte insieme ad altri 9 giovani a una violenta rissa con l'uso di armi da fuoco, avvenuta all'alba del scorso 3 luglio nella zona della movida di corso Como.

Arrestati i due trapper Baby Gang e Simba La Rue

La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e dalla Procura per i Minorenni di Milano, hanno eseguito due ordinanze cautelari nei confronti di 11 persone, tra le quali figurano due noti trapper, gravemente indiziate dei reati di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da sparo.

La rissa nella notte tra il 2 e il 3 luglio

Come riportano i colleghi di Prima Milano, l’operazione di polizia giudiziaria ha avuto origine a seguito della violenta rissa che ha visto coinvolte più di dieci persone, con l’uso di armi da fuoco, la notte tra il 2 e il 3 luglio scorso in via Alessio di Tocqueville, luogo noto della movida milanese. In quella circostanza, il primo intervento della Polizia di Stato aveva consentito di sottoporre a fermo di indiziato di delitto due cittadini senegalesi convolti attivamente nella rissa, entrambi attinti da colpi d’arma da fuoco alle gambe.

La complessa indagine delle forze dell'ordine

La successiva ricostruzione del grave episodio delittuoso è stata il frutto di un’intensa e complessa attività d’indagine condotta dalla Compagnia dei Carabinieri “Duomo” e dalla Squadra Mobile, coordinate dalle due Procure, attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati e acquisizione di dichiarazioni di persone informate sui fatti.

L’attività investigativa, attualmente nella fase delle indagini preliminari, ha consentito di individuare in modo puntuale le fasi salienti della violenta rissa e di ricondurre la stessa a pregressi contrasti tra bande di strada e a relativi interessi economici.

All’azione delittuosa, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero partecipato almeno 13 persone, di cui 11 appartenenti ad una fazione (tra i quali due minorenni) e due a un’altra. Un ruolo attivo nella rissa sarebbe stato svolto proprio da due noti trapper milanesi, facenti parte del gruppo più nutrito, orbitante intorno a una casa discografica.

L'agguato contro i due senegalesi gambizzati

La violenta rissa, inizialmente caratterizzata da ripetuti calci e pugni tra i partecipi, si è conclusa come una vera e propria esecuzione nei confronti dei due senegalesi, attinti alle gambe da colpi d’arma da fuoco e derubati del denaro ed atri effetti personali.

Negli scorsi mesi i Carabinieri avevano tratto in arresto 9 persone, quattro delle quali destinatarie del provvedimento odierno, protagoniste di una spirale di aggressioni e ritorsioni tra le gang di “Simba La Rue” e “Baby Gang”, da un lato, e quella di “Baby Touchè”, dall’altro, per l’aspra conflittualità determinata dalle rivalità nella diffusione delle rispettive produzioni musicali.

L’ulteriore sviluppo delle indagini, documentando anche quest’ultimo episodio di violenza, ha consentito di svelare le dinamiche e le gerarchie interne alla gang di Piazza Prealpi, tuttora la più attiva sulla scena criminale e musicale milanese, nella quale si uniscono le gang di “Simba La Rue” e “Baby Gang” con regole di fedeltà reciproca e di omertà.

Le modalità e le circostanze dei reati commessi denotano una spiccata capacità delinquenziale e pericolosità sociale dei soggetti coinvolti, capaci di compiere azioni delittuose connotate da particolare gravità ed efferatezza, potendo avvalersi della comune disponibilità di armi da fuoco, che non esitano a mostrare nei loro video musicali e sui rispettivi profili social, raggiungendo migliaia di followers soprattutto tra gli adolescenti.

Inoltre, come riporta Prima Lecco, nell'ambito della sanguinosa faida tra rapper, è stata fissata la prima udienza: il 24 novembre 2022. A sedersi nel banco degli imputati sarà, tra gli altri, Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, 23 anni domiciliato a Merone, "volto noto" a Lecco "protagonista" della faida tra rapper che ha insanguinato le province di Lecco (dove abita la maggior parte degli indagati), Bergamo e Milano.

L'operazione congiunta con i poliziotti austriaci nella Bergamasca

Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Bergamo, coadiuvati nella fase esecutiva dai militari dei Comandi Provinciali di Milano e Padova e dagli Agenti della Polizia Austriaca di Vondernberg hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, al momento, nei confronti di 4 soggetti, accusati di tentato omicidio in concorso.

I fatti risalgono allo scorso 16 giugno 2022, allorquando, nel Comune di Treviolo, un noto rapper della scena milanese è stato raggiunto da numerosi fendenti inferti da soggetti che si sono dati successivamente alla fuga a bordo di due autovetture. La vittima, 19enne di origini tunisine, nel momento dell’aggressione si trovava all’interno della sua auto, in compagnia della fidanzata, una donna italiana residente nella bergamasca.

I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Bergamo, che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura della Repubblica di Bergamo, hanno da subito analizzato le telecamere di videosorveglianza comunali e private, riuscendo a risalire alle due autovetture utilizzate dagli autori della violenta aggressione.

I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di dare un nome agli aggressori e di ricostruire l’esatta dinamica degli eventi. L’accoltellamento, infatti, si inserisce in un’accesa rivalità tra due rapper, uno, la vittima, attivo nel milanese, e l’altro attivo nel padovano. L’aggressione, infatti, non sarebbe altro che una vendetta posta in essere da soggetti vicini al rapper padovano sequestrato a Milano una settimana prima dell’accoltellamento ad opera di soggetti vicini al rapper vittima dell’agguato a Treviolo.

Sono finiti in manette, al momento, uno dei “mandanti” dell’agguato, una donna 31enne bergamasca, nonché gli esecutori materiali: un milanese 24enne, un monselicense anch’egli 24enne e un marocchino 30enne già ristretto presso il centro di detenzione della polizia di Vordernberg.

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