I Carabinieri sequestrano un pianoforte con tasti in avorio di elefante africano
L’acquirente aveva affidato il pianoforte a una società di spedizioni internazionali con sede in provincia di Milano per trasferirlo all’estero
I Carabinieri del Nucleo CITES di Pavia hanno sequestrato presso una ditta milanese di traslochi specializzata in spedizioni internazionali di opere d’arte un pianoforte realizzato con tasti in avorio, anche detto “oro bianco”, del valore di oltre 50mila euro.
Sequestrato pianoforte con tasti in avorio di elefante
MILANO - Come riportano i colleghi di Prima Milano, gli accertamenti del Nucleo Carabinieri CITES di Pavia, in collaborazione con Nucleo Carabinieri CITES di Bergamo e del Servizio CITES della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige, in ordine alla vendita di un pianoforte proveniente dall’estero, hanno evidenziato che lo strumento musicale contenente tasti in avorio della specie Loxodonta africana (Elefante africano), era stato oggetto di passaggi commerciali senza la necessaria documentazione CITES.
La specie Loxodonta
La specie Loxodonta africana (Elefante africano) è infatti inserita in Appendice I della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie di Flora e Fauna minacciate di estinzione (CITES) nonché in regolamenti che vietano la commercializzazione di “specimen” (parte di animale o un prodotto derivato appartenente a tale specie) in quanto lo sfruttamento economico rappresenta una grave minaccia per la sopravvivenza della specie.
A tale divieto è prevista l’applicazione di alcune deroghe, normate dallo stesso Regolamento europeo, che devono essere oggetto di approfondita valutazione da parte del competente Ufficio CITES al fine di scongiurare la provenienza illegale dell’avorio, che rimane al centro di intensi traffici commerciali a livello internazionale. Una volta verificata la sua origine legale nonché la titolarità alla sua detenzione, l’Ufficio CITES può rilasciare la prescritta documentazione, mediante un “certificato CITES per scopi commerciali” che ne autorizza eventuali scambi.
Cosa è emerso sul pianoforte
Dalle verifiche espletate dal Nucleo Carabinieri CITES di Pavia è emerso che il pianoforte, realizzato nel 1983 in Germania e contenente tasti in avorio, era stato venduto nel mese di ottobre 2022 da un privato residente a Bolzano a un musicista, tramite l’intermediazione di un rivenditore lombardo, in assenza del certificato CITES per scopi commerciali che ne autorizzasse la vendita.
L’acquirente aveva affidato il pianoforte a una società di spedizioni internazionali con sede in provincia di Milano per trasferirlo all’estero, operazione non riuscita a seguito dell’intervento dei militari del Nucleo CC CITES di Pavia che hanno posto sotto sequestro lo strumento. I responsabili dell’illecita vendita sono stati denunciati e il pianoforte è stato sottoposto a sequestro penale.