Gli ultimi istanti di vita di Carol e la confessione del suo assassino: "L'ho presa a martellate, era un gioco"
La terribile dichiarazione dell'assassino: "Era un gioco, era legata, la colpivo con un martello. Non so cosa mi sia successo”.
Il 43enne ha raccontato davanti ai Carabinieri tutti i terribili dettagli dell'uccisione della 26enne. Come riporta Prima Milano.
Confessione dell'assassino di Carol: era un gioco erotico
MILANO - “Era un gioco erotico, un filmino. Non so come sia finita in questo modo, non so cosa mi è preso. Penso fosse già morta quando ho iniziato a colpirla in testa con il martello e non sapendo cos'altro fare le ho tagliato la gola con un coltello preso in cucina. Era un gioco, era legata, la colpivo con un martello, ma non forte. Non so cosa mi sia successo”.
La dinamica dell'omicidio
Davide Fontana, 43 anni, ha raccontato ogni dettaglio degli ultimi minuti di vita di Carol Maltesi, attrice hard conosciuta con il nome di Charlotte Angie. La confessione è terribile: l'uomo, impiegato in banca che viveva a Rescaldina, vicino alla vittima dell'efferato omicidio, ha raccontato di aver ucciso la 26enne, di aver poi fatto a pezzi il cadavere in tre giorni, armato di un'accetta e di un seghetto, e di averlo abbandonato in una zona isolata di Borno, a Brescia, mentre era in vacanza in un hotel di Boario Terme.
Fontana, dopo aver ammazzato Carol, intorno al 10 gennaio, ha poi preso il telefono della ragazza e lo ha usato spacciandosi per la vittima, per far finta che fosse ancora viva, rispondendo ai messaggi degli amici, raccontando una storia, sostenendo di voler lasciare il mondo del porno.
La relazione andava avanti da diversi mesi
La relazione tra i due è iniziata a ottobre del 2020, aveva incontrato Carol a Milano, in un hotel, dopo averla conosciuta su Instagram. Lui, fotografo per passione, le aveva fatto qualche scatto e, dice, aveva lasciato la moglie per la ragazza, con cui aveva una relazione aperta. La coppia si lascia qualche mese dopo, ma continuano a vedersi, a frequentarsi, secondo il racconto del killer.
Fino al terribile giorno dell'omicidio, quando Fontana lega la donna (lui sostiene fosse consenziente) mani e piedi e inizia a colpirla, sempre con maggiore violenza, “non so spiegarmi perché”, crolla davanti ai carabinieri.
Il tragico epilogo
Il cadavere fatto a pezzi lo chiude in una stanza, poi aspetta l'arrivo di un freezer a pozzetto comprato su Amazon. Infine, il terribile epilogo: chiude tutto in cinque sacchi neri e li getta in un dirupo, nella località bresciana che frequentava da bambino in vacanza con la famiglia. Il video che immortala l'omicidio era sul telefonino dell'assassino, presto cancellato.