Giovani in piazza contro l'indifferenza: il presidio di Controvento - VIDEO
"Ci chiediamo fino a che punto sia possibile convivere con uccisioni, con persone giustiziate, con lo spaccio della droga".
Giovani in piazza contro l'indifferenza: il presidio di Controvento.
Giovani in piazza contro l'indifferenza: il presidio di Controvento
CORSICO – Nella piazza per conoscere chi siamo. Popolo che non vuole rimanere indifferente davanti a ciò che succede. Soprattutto se un uomo viene ucciso con dieci colpi di pistola in strada, alle undici di sera, in mezzo al quartiere.
I motivi
“No all'indifferenza, vogliamo sollevare l’attenzione su ciò che succede intorno a noi. Non vogliamo entrare nel merito di indagini: saranno le forze dell’ordine a chiarire ogni aspetto della vicenda. Quello che vogliamo fare è dare un segnale: rimanere uniti, combattere insieme il degrado delle periferie che porta sempre alla criminalità”. Parlano al megafono i giovani del Collettivo Controvento che hanno organizzato venerdì pomeriggio un presidio alla Fontana dell’Incontro di via Cavour per dare un segnale. Per far vedere che atti gravissimi come l’uccisione di un uomo non devono lasciare indifferenti.
L'omicidio pochi giorni fa
Un evento organizzato a pochi giorni dall’uccisione di Assane Diallo, il senegalese giustiziato in via delle Querce sabato scorso dal pregiudicato Fabrizio Butà, con la complicità della compagna Michela Falcetta. Una vicenda dai contorni ancora poco chiari, su cui le forze dell’ordine escludono totalmente la matrice di stampo razzista, ma che per alcuni rimane ancora un tema da affrontare. “Ci chiediamo fino a che punto sia possibile convivere con uccisioni, con persone giustiziate, con lo spaccio della droga, con attività commerciali gestite in maniera poco chiara – hanno detto i giovani del Collettivo, sostenuti da diversi cittadini e associazioni del territorio –.
L'idea di sicurezza del collettivo
Noi non amiamo la sicurezza della destra, ossia militari a cavallo a presidiare la città sotto coprifuoco, noi amiamo una città che grazie alla socialità sia capace di diventare un luogo sicuro, una città in cui i giovani abbiano un posto dove trovarsi, un posto sicuro, una città capace di proporre alle persone opportunità, una città che possa proporre soluzioni contro l’abbandono scolastico, una piaga delle periferie, una piaga che trasforma decine di giovani in disperati vicini ad ambienti criminali, una periferia capace e desiderosa di proporre un modello di integrazione efficiente”.
FG