le squalifiche

Giocatore prende a calci gli avversari e dirigente tira un calcio all'arbitro: lunga squalifica all'Idrostar

La società di Cesano: "Episodio grave e da condannare, già preso provvedimenti"

Giocatore prende a calci gli avversari e dirigente tira un calcio all'arbitro: lunga squalifica all'Idrostar
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Un giocatore della squadra di calcio cesanese prende a calci gli avversari e un dirigente tira un calcio all'arbitro: lunga squalifica all'Idrostar.

Giocatore dell'Idrostar prende a calci gli avversari e dirigente tira un calcio all'arbitro

CESANO BOSCONE – Brutta pagina sportiva scritta il 26 novembre durante l'incontro sul campo tra Cesano Boscone Idrostar e Pavia 1911. La partita faceva parte della tredicesima giornata del Girone H (categoria Juniores) e, secondo il resoconto ufficiale redatto dal Comitato Regionale Lombardo, è stato un match con un grave episodio di violenza e aggressività.

Il rapporto del Comitato Regionale

“Dagli atti ufficiali di gara si rileva che il calciatore della società di Cesano Boscone veniva espulso al 18º del 2º tempo per aver colpito con un calcio nello stomaco un avversario e senza soluzione di continuità colpiva altri calciatori avversari con schiaffi e pugni. Nell'allontanarsi offendeva e minacciava pesantemente il direttore di gara. Tale calciatore veniva allontanato a forza dal proprio dirigente (C.F. le iniziali) il quale ritornando sul terreno di gioco a sua volta urlava nei confronti dell'arbitro e lo minacciava venendo allontanato. Alla notifica del provvedimento disciplinare nei suoi confronti, il signor dirigente di Cesano avvicinava l'arbitro e lo colpiva con un violento calcio nello stomaco "parzialmente da me attutito con le mani".

L'arbitro è dovuto fuggire senza cambiarsi da un'uscita secondaria

Il direttore di gara a seguito della subita violenza constatava il comportamento gravemente minaccioso del dirigente il quale in spregio ai principi di lealtà e correttezza dopo la consumata violenza anziché cessare le minacce rincorreva l'arbitro. Il direttore di gara raggiungeva lo spogliatoio, raccoglieva i suoi effetti personali e senza potersi cambiare d'abito lasciava lo stadio da un'uscita secondaria rincorso minacciosamente dai sostenitori della locale società tra cui riconosceva anche il calciatore espulso. Il direttore di gara trovava rifugio presso l'ufficio di vigilanza del vicino supermercato.

La situazione di tensione, minacce e violenze nei confronti del direttore di gara come su indicate lo costringevano quindi a ritenere definitivamente sospesa la gara a far tempo dal 20º del 2º tempo. Il comportamento sopra riportato configura una condotta violenta da parte di un tesserato nei confronti del direttore di gara”. Il Comitato Regionale ha quindi deliberato, oltre l'ammenda da 500 euro poer la società e la sconfitta a tavolino della partita, anche una squalifica per il giocatore fino a maggio 2023 e un'altra squalifica per tre anni al dirigente.

La condanna dell'accaduto da parte della società sportiva di Cesano Boscone

Da Idrostar arriva la condanna del comportamento anti sportivo. La società “ha preso subito provvedimenti e ho scritto personalmente alla Federazione per porgere le scuse all'arbitro – racconta il presidente Ettore Leporatti –. Purtroppo si è trattato di un brutto episodio e anche i protagonisti lo hanno riconosciuto. Hanno perso la testa, e questo mai deve accadere, né in campo né fuori dal terreno di gioco, e hanno reagito con esasperazione. Di questo sono dispiaciuti e accetteranno qualsiasi decisione, assumendosi la responsabilità dei propri comportamenti errati. Chi sbaglia deve pagare. Specifichiamo solo che altri dirigenti della nostra società hanno accompagnato l'arbitro nello spogliatoio dandogli supporto, non c'è stata assolutamente una “caccia all'uomo” come è parso dal resoconto. Comprendiamo comunque il disagio subìto e porgiamo al direttore di gara massima solidarietà per l'accaduto che mai, lo ribadisco, deve capitare, soprattutto in una società come la nostra che fa dei valori sportivi e di rispetto, per i compagni, per la squadra, per gli avversari e per gli arbitri, una regola fondamentale”.

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