Garlasco, caso riaperto: nel canale prosciugato ritrovato un martello e altri oggetti metallici
Ricerche partite grazie alla segnalazione di un uomo che, dopo 18 anni di silenzio, ha riferito di aver visto una ragazza lanciare un oggetto metallico la mattina del delitto

Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco torna a scuotere l’opinione pubblica. E' notizia di ieri delle nuove perquisizioni a casa di Andrea Sempio e dei genitori e delle ispezioni anche in un campo in un paese confinante con Garlasco, forse alla ricerca dell’arma del delitto mai stata ritrovata finora.
Garlasco, caso riaperto: dal canale prosciugato spunta un martello
Nel canale prosciugato a Tromello è stato ritrovato un martello e alcuni oggetti metallici: le ricerche avviate grazie alla segnalazione di un uomo che, dopo anni di silenzio, ha riferito di aver visto una ragazza lanciare un oggetto metallico la mattina del delitto.
Il martello riemerso dal canale, apparentemente compatibile con le ferite inflitte alla giovane, potrebbe riaprire scenari che la giustizia sembrava aver definitivamente archiviato, lo riportano i nostri colleghi di Prima Pavia.
La segnalazione dopo 18 anni di silenzio
Le ricerche di ieri nel canale confinante con Garlasco sono state avviate grazie alla segnalazione di un uomo che, dopo anni di silenzio, ha riferito di aver visto una ragazza lanciare un oggetto metallico la mattina del 13 agosto 2007, giorno del delitto.
Inizialmente si cercava un attizzatoio, ma tra i fanghi è stato invece rinvenuto un martello. Apparentemente questo attrezzo, la cui assenza era già stata denunciata dalla famiglia Poggi all’epoca dei fatti, potrebbe essere compatibile con le lesioni trovate sul corpo della vittima.
Altri reperti
L’intervento di bonifica ha interessato un tratto di circa 1,2 chilometri del corso d’acqua, con un'attenzione particolare su un segmento di 300 metri vicino a una casa disabitata della famiglia Cappa (cugine di Chiara). Oltre al martello, sono stati recuperati altri oggetti metallici, tra cui un bracciolo in ferro di una sedia. Tutti i materiali sono ora al vaglio degli inquirenti, che stanno valutando ogni singolo dettaglio con prudenza.
Andrea Sempio al centro delle indagini
Le indagini riaperte si stanno concentrando su Andrea Sempio, nome già emerso in fasi precedenti del procedimento. Nella giornata di ieri sono scattate perquisizioni nella sua abitazione a Voghera, in quella dei suoi genitori a Garlasco, e in quelle di Mattia Capra e Roberto Freddi, amici del fratello della vittima, Marco Poggi. Nessuno di loro è formalmente indagato.
Secondo gli investigatori, Sempio avrebbe avuto contatti telefonici con Capra e Freddi la mattina del delitto, tra le 9:58 e le 12:18. Un dettaglio che, insieme a uno scontrino del parcheggio di Vigevano, contribuisce a ricostruire una cronologia degli spostamenti dell’uomo.
Sequestrati diari e dispositivi elettronici
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati vecchi diari, appunti manoscritti e diversi dispositivi elettronici, tra cui telefoni cellulari e computer. Gli investigatori sperano di trovare nuovi elementi utili a chiarire eventuali collegamenti. La legale di Sempio, Angela Taccia, ha dichiarato che "Andrea è sereno e ha collaborato pienamente con le autorità”.
L'incidente probatorio
Domani, 16 maggio 2025, è fissato l'incidente probatorio chiave: si discuterà della traccia biologica mista rinvenuta sotto le unghie di Chiara. Intanto la famiglia Poggi, tramite l’avvocato Francesco Compagna, ha espresso sconcerto: “Non è accettabile che a distanza di quasi vent’anni si valorizzino ipotesi infondate, ignorando quanto già accertato da un giusto processo”.
Vicino alla verità?
L’omicidio di Chiara Poggi è uno dei casi più controversi della cronaca italiana. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di carcere, l’attenzione mediatica e giudiziaria non si è mai spenta del tutto.
Gli inquirenti invitano però alla cautela: solo la scienza e il tempo diranno se si tratta davvero di una svolta, o dell’ennesimo vicolo cieco.