Frode al Fisco, sequestrati 36 milioni di euro a 88 società
Sono inoltre in corso perquisizioni nei confronti di 103 persone fisiche indagate, rappresentanti legali delle società coinvolte.
Frode al Fisco, sequestrati 36 milioni di euro a 88 società.
Frode al Fisco, sequestrati 36 milioni di euro a 88 società
MILANO – Due decreti di sequestro preventivo finalizzati alla confisca, per oltre 36 milioni di euro. Il provvedimento, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, riguarda 88 società coinvolte a vario titolo nella commissione di diversi reati tributari in materia di indebite compensazioni d’imposta. I decreti sono stati emessi dal gip Emanuela Scudieri e d’urgenza dal pm Paolo Nicola Filippini. Inoltre, sono in corso perquisizioni nei confronti di 103 persone fisiche indagate, rappresentanti legali delle società coinvolte.
L’operazione "Take over" partita da una segnalazione dell'Inps
L’operazione, condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano e denominata “Take over”, scaturisce da una segnalazione dell’Inps su un’anomala operatività di compensazione di crediti e debiti d’imposta. Gli accertamenti hanno consentito di ricostruire un articolato meccanismo di evasione dei debiti previdenziali ed erariali da parte di soggetti economici residenti prevalentemente in Lombardia (soprattutto concentrati a Milano), Lazio, Piemonte, Campania ed Emilia-Romagna.
Coinvolte 88 società operanti in diversi settori
Tra i beneficiari del sistema illecito c’erano poi imprese operanti nel settore delle pulizie, edile, del trasporto merci e logistica, alberghiero e della ristorazione, nonché società di vigilanza privata. In particolare, le attività investigative hanno consentito di rilevare un diffuso e consolidato meccanismo di evasione perpetrato facendo ricorso all’istituto del cosiddetto accollo fiscale.
Il sistema illecito
“Le risultanze investigative hanno evidenziato, infatti, come il debito tributario maturato dal soggetto cosiddetto “accollato” (titolare dell’obbligazione tributaria) sia stato pagato da una terza società “accollante”, utilizzando in compensazione crediti vantati verso l’Erario, in violazione di quanto previsto dal quadro dispositivo vigente”, spiegano gli inquirenti.
Gli indagati
Tra i denunciati, oltre ai legali rappresentanti delle società coinvolte, è emersa la centralità di ricorrenti professionisti, operanti nelle provincie di Milano, Brescia, Novara, Lecco, Roma e Latina, che hanno proceduto alla trasmissione telematica dei modelli F24 di compensazione e hanno agito con modalità seriali, rappresentando il collegamento tra le società accollanti (per un totale di 16) e le diverse società debitrici (complessive 88 persone giuridiche).
15 società avevano usufruito dei contributi a fondo perduto del Decreto Rilancio
Nel corso delle indagini è anche emerso che 15 società sono risultate destinatarie dei contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio: sono in corso approfondimenti in merito al corretto utilizzo di queste somme.
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