Filmare la vicina in doccia non è reato

Non sussistono lesioni alla riservatezza in quanto non aveva provveduto a schermare le finestre con tende.

Filmare la vicina in doccia non è reato
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Filmare la vicina in doccia non è reato.

Filmare la vicina in doccia non è reato

Filmare la vicina di casa che esce dalla doccia non è violazione della sua privacy, a patto che non abbia le tende in bagno. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha assolto dall’accusa di violazione della privacy un 37enne (Simone R.) per aver spiato e filmato con il telefono la scena.

I motivi dell'assoluzione

L’imputato era stato precedentemente condannato a due mesi e 15 giorni nel processo svolto con rito abbraviato in primo grado davanti al Tribunale di Busto Arsizio. Poi l’assoluzione davanti alla Corte d’Appello di Milano. I giudici hanno valutato che non sussistono lesioni alla riservatezza della persona filmata, in quanto la stessa non aveva provveduto a schermare le finestre con tende. In più, i giudici hanno sottolineato che il “guardone” non aveva utilizzato nessuna particolare tecnologia, se non un normale telefono. Niente violazione della privacy, insomma. La donna, secondo i giudici, avrebbe dovuto provvedere a mettere le tende.

Precedenti condanne dell'assolto

Il 36enne è stato assolto da questa accusa, ma condannato a due anni e sei mesi per aver filmato le dipendenti del suo bar mentre si cambiavano nello spogliatoio del locale e per aver abusato di una bambina di dieci anni.

FG

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