Dose letale di medicinali uccide un anziano: fermato il nipote
Le indagini partite dalla denuncia di un medico, con il sospetto di una manomissione della pompa a infusione
Dose letale di medicinali uccide un anziano: fermato il nipote
Dose letale di medicinali uccide un anziano: fermato il nipote
GARBAGNATE MILANESE – Ha 49 anni, abita a Paderno Dugnano ed è gravemente indiziato del delitto di omicidio di un anziano di 87 anni, zio di sua moglie, morto lo scorso 10 ottobre presso l’ospedale di Garbagnate.
Le indagini
Le indagini sono iniziate in seguito alla denuncia presentata da un medico dell’ospedale Salvini di Garbagnate. Il dottore ha denunciato ai carabinieri che P.F., queste le iniziali del malato terminale, sottoposto a ventilazione polmonare meccanica e in trattamento con terapia sedativa mediante l’utilizzo di un macchinario elettromedicale a pompa a infusione volumetrica, aveva ricevuto in due occasioni una dose particolarmente elevata di farmaci sedativi, dovuta alla manomissione della programmazione del macchinario. Un’alterazione ritenuta strettamente connessa con il decesso. Immediatamente sono stati avviati approfonditi accertamenti: nelle serate del 9 e 10 ottobre, il personale medico ha notato la presenza di uomo intento ad accudire la vittima, ritenuto dagli infermieri il nipote, ma in quel frangente rimasto non identificato.
La scoperta
Il personale medico e gli operatori sono stati sentiti dai militari che hanno acquisito anche la cartella clinica, rilevando una totale convergenza dei dati clinici con le dichiarazioni rese dai sanitari. Inoltre, veniva successivamente effettuata un’analisi del macchinario di infusione dei medicinali da parte di personale tecnico specializzato. Ed esattamente nelle serate del 9 e del 10 ottobre, il macchinario aveva registrato rispettivamente tre e due “boli”, cioè infusioni immediate di un quantitativo di medicinali a velocità notevolmente superiore a quella prevista dalla terapia prescritta al paziente. I carabinieri hanno quindi approfondito le indagini anche con le analisi dei filmati ripresi dai sistemi di videosorveglianza e con i tabulati telefonici dell’indagato, risultato essere un infermiere professionale e già operatore di rianimazione, nonché conoscitore del funzionamento della pompa di infusione. Dati che hanno consentito di appurare l’esclusiva presenza dell’uomo ad accudire la vittima in quei giorni, l’unico, in più, ad avere il pass rilasciato dall’ospedale per le visite all’anziano. Infine, durante il monitoraggio degli spostamenti dell’indagato, i carabinieri hanno appurato che il 22 ottobre non si era presentato a lavoro, senza spiegarne il motivo.
Il fermo
L’immediata analisi dei tracciati del dispositivo gps installato sull’auto del sospettato ha fatto emergere come il veicolo fosse in sosta presso il parcheggio dell’aeroporto di Milano Linate: l’uomo aveva prenotato un volo di sola andata per Parigi. I militari lo hanno poi localizzato mentre si allontanava: si era spostato dall’aeroporto, rinunciando al volo appena varcata la zona di imbarco, ed era tornato a casa, dove è stato bloccato. Il gip ha convalidato il provvedimento e disposto il fermo dell’indagato e gli arresti domiciliari.
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