Discarica abusiva a Cesano, il colpevole in trappola grazie a una tesi di laurea
“Episodi odiosi – commenta l’assessore Gattuso – ed è nostra intenzione rivedere il relativo regolamento comunale per poter punire con sanzioni indimenticabili l'abbandono dei rifiuti".
Discarica abusiva a Cesano, il colpevole in trappola grazie a una tesi di laurea.
Discarica abusiva a Cesano, il colpevole in trappola grazie a una tesi di laurea
CESANO BOSCONE – Furbetto incivile scoperto grazie a una tesi di laurea. Il racconto di questa storia parte dalla segnalazione di un consigliere, Leonardo Borrelli, che con un rappresentante del Comitato di quartiere ha segnalato la presenza di una discarica abusiva in via Gramsci, vicino alla caldaia.
Le indagini della polizia locale
La polizia locale inizia le indagini e grazie alle immagini registrate dalle telecamere, si risale a un furgone bianco con il tetto arrugginito, mai visto prima nel quartiere. Con gli occhi elettronici, gli agenti scoprono il percorso che fa il furgone: da via Gramsci, a via Cellini per finire il viaggio verso via delle Querce. Poi, le forze dell’ordine passano al setaccio i rifiuti abbandonati e tra poltrone, bambole, mobili, libri e riviste spunta una vecchia tesi di laurea. “Montesquieu e l’origine della sociologia giuridica”, il titolo. Relatore è il professor Renato Treves, docente di sociologia del diritto all’Università degli studi di Milano, deceduto nel 1992.
Fregati dalla tesi di laurea
Autrice è Enrica S., morta l’anno scorso a 83 anni. I parenti della donna, contattati dalla polizia locale, confermano di aver dato incarico a una ditta di svuotare casa e cantina in via Nino Bixio al civico 1, a Milano. La ditta, a sua volta, ha affidato l’incarico di smaltire gli oggetti a un uomo, D.T., di Zelo Surrigone. Il responsabile si presenta al comando dei vigili di via Turati, con lo stesso giubbotto bianco che indossava quando è stato immortalato dalle telecamere durante i passaggi in zona, a bordo del furgone scassato.
L'ammissione davanti agli agenti
“Sì, sono stato io”, ammette agli agenti, quando ormai non può negare l’evidenza. Per lui, 200 euro di multa. “Episodi odiosi – commenta l’assessore alla Sicurezza Salvatore Gattuso – ed è nostra intenzione rivedere il relativo regolamento comunale per poter punire con sanzioni indimenticabili l'abbandono dei rifiuti. Le telecamere in questi termini ci stanno veramente aiutando”.