Decine di persone in protesta contro lo sfratto del Leoncavallo
L'azione è stata rimandata a gennaio
Ieri, 10 dicembre 2024, è iniziato il presidio contro lo sfratto del Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito in via Watteau. Presenti sul posto diverse decine di persone.
Protesta contro lo sfratto di Leoncavallo
MILANO - "Con la condanna al Viminale per mancato sfratto, la quale prevede un risarcimento di 3 milioni alla proprietà di via Watteau, il Leoncavallo è in percolo e la sua stessa esistenza è messa in discussione", hanno fatto sapere i militanti dello storico centro sociale milanese convocando il presidio nel giorno dell'ennesima notifica di sfratto. "Dopo 50 anni di occupazione la garanzia alla continuità è ancora irrisolta".
"Dal 1975 occupato, abbattuto, ricostruito, sgomberato, viandante, ricollocato: di nuovo il futuro del Leoncavallo barcolla - proseguono i militanti -; un lungo percorso di lotta politica, rivendicazione di spazi di socialità informale, autogestione e cultura critica radicale rischia di essere interrotto: non possiamo immaginare Milano senza il Leoncavallo: possiamo e dobbiamo difenderlo".
Sfratto rinviato a gennaio
"Qui siamo e oggi ci siamo stati! Milano risponde. Continuiamo a difenderlo e ci saremo, al prossimo sfratto, venerdì 24 gennaio 2025". Così il centro sociale Leoncavallo in un post dopo il presidio con centinaia di persone che si sono riunite stamani in via Watteau.
La Russa: "brutto segnale per i cittadini onesti"
“Dopo la sentenza che condanna il Viminale a risarcire la proprietà, il mancato sgombero del Leoncavallo non è un bel segnale nei confronti di tutti i milanesi onesti”.
Lo afferma Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza commentando l’ennesimo rinvio dello sfratto del centro sociale Leoncavallo al 24 gennaio e ricordando la sentenza della Corte d’Appello di Milano che, ad ottobre, ha condannato il Viminale a risarcire con tre milioni di euro la proprietà dell’immobile occupato per il mancato sgombero.
“La volontà politica di sgomberare c’è, il Governo in questo è stato chiaro. Quindi che cosa manca ancora? – ha aggiunto La Russa- Il 24 gennaio le forze dell’ordine devono intervenire in numero adeguato a impedire che accada ciò che si è verificato questa mattina, con 300 manifestanti e con il rischio di scontri. La prima notifica di sfratto al centro di via Watteau risale al 2003 e in 19 anni ci sono stati oltre un centinaio di accessi dell’ufficiale giudiziario, tutti senza esito. Gli amici della sinistra si mettano il cuore in pace: i radical chic abusivi del Leoncavallo e i gestori milionari dei cosiddetti centri sociali che si arricchiscono con attività illegali non pagando affitto, utenze e tasse, devono essere sfrattati”.