l'analisi

Crescono i casi? Vaccino "scaduto" per 3 milioni di lombardi e un milione è senza prima dose

Uno dei problemi attuali è che una grossa fetta dei lombardi si è vaccinato entro il mese di luglio. E cinque mesi sono passati...

Crescono i casi? Vaccino "scaduto" per 3 milioni di lombardi e un milione è senza prima dose
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Crescono i casi? Vaccino "scaduto" per 3 milioni di lombardi e un milione è senza prima dose.

Crescono i casi? Vaccino "scaduto" per 3 milioni di lombardi e un milione è senza prima dose

MILANO - Grazie al cielo abbiamo il vaccino! E nessuno ci paga per dirlo (magari...). Nessun ragionamento, definito "mainstream", può toccarmi minimamente nell'affermare tutto ciò. Lo dicono i numeri, che, se fossero quelli di un anno fa, quando ancora i vaccini non c'erano, ora mostrerebbero un'ecatombe senza precedenti (non che i "meno morti" di oggi debbano contare meno, sia chiaro, ogni vita è importante per definizione).

Il Covid oggi e un anno fa in Italia

Ai "cari" dubbiosi del vaccino, delle mascherine, dell'esistenza del virus, del Green Pass (quest'ultimo può essere un aiuto alla gestione, ma è chiaro che non fa miracoli) voglio ricordare che un anno fa non era questo il virus contro il quale combattevamo, che aveva causato un picco di quasi 1000 morti (993, per la precisione, segnalate nel bollettino del 3 dicembre 2020). Un anno fa non c'era la variante Alfa, neppure la Delta nè tantomeno la Omicron. Sarebbe stata una tragedia ancora peggiore un anno fa, con le attuali varianti in circolazione, molto più contagiose.

Cosa è cambiato con la variante Delta e Omicron?

Già la variante Alfa ("l'inglese", che abbiamo iniziato a conoscere a febbraio 2021) mostrava una maggiore trasmissibilità che - come si legge dal Ministero della Salute - "si traduce in un maggior numero assoluto di infezioni, determinando, così, anche un aumento del numero di casi gravi". La variante Delta ("l'indiana", per intenderci), giunta quest'estate, mostra una "trasmissibilità dal 40 al 60% più elevata rispetto alla variante Alfa, ed è associata ad un rischio relativamente più elevato di infezione in soggetti non vaccinati o parzialmente vaccinati".

Della variante Omicron si conosce ancora poco. Ma di certo, come afferma il Ministero, "presenta un numero elevato di mutazioni del gene S rispetto al virus originale, per cui si teme che possa portare a un cambiamento significativo delle proprietà antigeniche del virus, anche se finora non ci sono prove di modificazioni nella trasmissibilità, nella gravità dell'infezione, o nella potenziale evasione della risposta immunitaria". Ergo, ancora maggior trasmissibilità e capacità di superare la barriera posta dai vaccini, specie se somministrati parzialmente.

Perchè oggi i casi si impennano di nuovo, in Lombardia come altrove?

I numeri di questi giorni salgono velocemente. Altro discorso, grazie al cielo (ma grazie ai vaccini soprattutto, lasciando stare il cielo), per quanto riguarda ospedalizzazioni e decessi. L'Italia in generale ha scelto la via del vaccino con maggiore entusiasmo rispetto ad altri Paesi in Europa, la Lombardia ha fatto ancora meglio.

Ma, senza troppi giri di parole, ci siamo mossi tardi con le dosi di richiamo (terza dose, dose booster, chiamatela come vi pare: quella è).

Abbiamo cincischiato a ottobre e novembre, di certo tronfi del buon esito della campagna estiva di vaccinazione e "protetti" più a lungo dalle misure (mascherine al chiuso, distanziamento, etc) che quasi tutti gli altri Stati avevano abrogato e invece l'Italia ha ritenuto opportuno mantenere. Abbiamo però guardato forse in ritardo a quello che succedeva in Israele a luglio (quando, vedendo un netto calo della protezione data dalle due dosi di vaccino e un'impennata di casi con la variante Delta, erano corsi ai ripari con la dose di richiamo).

Ora siamo in ritardo: il vaccino è "scaduto" per tre milioni di Lombardi

I mesi son passati, le evidenze scientifiche sono arrivate e, possiamo sbilanciarci, osservate in ritardo. La "doccia fredda" ora è ufficialmente riconosciuta: "Dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale (due dosi, ndr) - annuncia l'Istituto Superiore di Sanità - l'efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 74% a 39%".

Fortunatamente, aggiunge anche l'Istituto: "Rimane elevata l'efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l'efficacia nei vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi è pari al 93% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all'84% nei vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi". La protezione, rispetto ai non vaccinati, dalle ospedalizzazioni, terapie intensive e decessi è lampante, come mostra questo grafico elaborato da "Pillole di Ottimismo":

La Lombardia, dicevamo, è corsa in fretta e in massa ai ripari con la vaccinazione (prima e seconda dose): il grosso dei lombardi si è vaccinato entro il mese di luglio. Questa è stata cosa buona e giusta ai tempi, ma ora abbiamo un problema: 3 milioni di lombardi hanno completato la vaccinazione con due dosi (o dose unica di Johnson) da più di 5 mesi. Lo scudo dal contagio è parzialmente saltato.

L'efficacia del vaccino dal contagio, in realtà, precipita già dopo il terzo mese, ma in questo conteggio, 3 milioni di lombardi, terremo conto del termine "amministrativo" stabilito, ovvero solo chi ha ultimato la seconda dose da più di cinque mesi. La corsa alla terza dose è in atto e i bambini 5-11 anni solo da una decina di giorni possono vaccinarsi. Se poi aggiungiamo che oltre 1 milione di lombardi non si è mai vaccinato (chi perchè nella fascia sotto ai 5 anni, altri, i 5-11enni, perchè hanno potuto prenotarsi solo da poco e gli altri perchè "capetoste")... Beh, lasciamo a voi trarre le conclusioni; o meglio, lasciamo ai numeri parlare.

Vaccino scaduto per milioni di lombardi: la corsa alle terze dosi

Proprio nella giornata odierna Guido Bertolaso, responsabile della campagna di vaccinazione Covid in Lombardia, ha dichiarato al Corsera: "Bisogna salire da 100 a 150mila dosi al giorno. Abbiamo più forniture che in estate ma meno personale: appello ai medici di base, serve uno sforzo in più". Beh, che strano che i medici di base in inverno abbiano tanto lavoro in questo periodo dell'anno. Anche a questo era davvero imprevedibile...

La corsa contro il tempo è iniziata, anche in vista dell'arrivo in massa della variante Omicron. Chi è vaccinato sa di poter contare, nella stragrande maggioranza dei casi, su un'ampia protezione dalla malattia grave. Andiamo dunque a fare la terza dose, il prima possibile, manteniamo tutte le accortezze nel contato con gli altri, come quando i vaccini non esistevano, e anche questa nuova ondata ce la lasceremo alle spalle.

Andrea Demarchi

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