Corruzione e turbative d'asta, il responsabile del Comune ancora nei guai

Coinvolti due dipendenti comunali di Pieve Emanuele, diversi imprenditori e due architetti dell’Humanitas. Indagato anche il gruppo ospedaliero.

Corruzione e turbative d'asta, il responsabile del Comune ancora nei guai
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Corruzione e turbative d'asta, il responsabile del Comune ancora nei guai

PIEVE EMANUELE – Dieci ordinanze cautelari, tra cui arresti domiciliari per Arturo Guadagnolo, già arrestato nel 2018 per corruzione, dipendente del Comune di Pieve Emanuele ed ex responsabile del servizio edilizia e urbanistica del Comune di Basiglio. Misura sospensiva dall’esercizio dai pubblici uffici per sei mesi per Piero Angelo Riffaldi, dipendente del settore tecnico di Pieve, e otto obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria per imprenditori e due dipendenti di Humanitas Rozzano, gli architetti Marco Gaiazzi e Renato Restelli.

Il sistema di corruzione

L’inchiesta della Guardia di Finanza ha fatto luce su un sistema di corruzione in gare d’appalto per la realizzazione di opere comunali, per un totale di 8 milioni e 600mila euro. Anche il gruppo Humanitas risulta indagato per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.

Al centro delle indagini la realizzazione del "Campus della Pieve"

Al centro delle indagini, che hanno riguardato fatti avvenuti tra il 2015 e il 2016, la realizzazione del campus universitario di Pieve Emanuele e i relativi lavori di urbanizzazione. Secondo le accuse, gli architetti Gaiazzi e Restelli avrebbero garantito al tecnico Guadagnolo 3,2 milioni di euro in lavori di urbanizzazione, effettuandone però molti meno. In cambio, Guadagnolo avrebbe ottenuto l’assunzione come infermiere del figlio della compagna presso la Fondazione Humanitas e la promessa di ulteriori assunzioni di amici e parenti all’interno del gruppo. Non solo: in cambio di minori lavori per il Comune, si era garantito la possibilità di saltare le liste di attesta in ospedale, per lui e per la famiglia. Il tecnico è anche accusato di aver ottenuto un incarico a favore del cognato e la promessa di una casa e di 100mila euro come tangente per favorire, con presunte turbative d’asta, la società Green Oasis che a Basiglio aveva interesse a costruire.

Il commento del gruppo Humanitas

Sulla vicenda, il gruppo Humanitas ha espresso “totale stupore per le notizie di questa indagine da cui si sente totalmente estranea”.

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