Contagi Coronavirus salgono ancora: la progressione | Principali dubbi su Decreto Coronavirus interpretati

Oggi è stata la giornata con l'incremento più sensibile in assoluto, + 1500 nuovi casi: siamo a quota 7375.

Contagi Coronavirus salgono ancora: la progressione | Principali dubbi su Decreto Coronavirus interpretati
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Contagi salgono ancora: la progressione | Principali dubbi su Decreto Coronavirus interpretati.

Contagi salgono ancora: la progressione | Principali dubbi su Decreto Coronavirus interpretati

MILANO - L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha dovuto ammettere, nella conferenza stampa odierna, che il trend degli ultimi due giorni è stato “impressionante”: 267 vittime oggi, domenica 8 marzo 2020, mentre erano 154 morti sabato (il dato peggiore dall’inizio dell’emergenza, +133, di cui 113 in Lombardia).

Coronavirus: contagi alle stelle

Ma è soprattutto il trend dei contagi dal 2 all’8 marzo a preoccupare, a livello nazionale (è stata la giornata con l’incremento più sensibile in assoluto, + 1500), mentre il dato statistico che fa sperare è legato al focolaio iniziale: nel Basso Lodigiano finalmente il trend sembra in calo.

Lodi (provincia): 384, 482, 559, 658, 739, 811, 853

progressione incrementi: 98, 77, 99, 81, 72, 42

Milano (provincia): 58, 93, 145, 197, mancante, 361, 406

progressione incrementi: 35, 52, 52, 82(?), 82(?), 45

Lombardia: 1254, 1520, 1820, 2251, 2612, 3420, 4189

progressione incrementi: 266, 300, 431, 361, 808, 769

Italia: 2036, 2502, 3089, 3858, 4636, 5883, 7375

progressione incrementi: 466, 587, 769, 778, 1247, 1492

“Il bollettino impressionanti, la contagiosità della malattia procede velocissima – ha sottolineato Gallera – I ricoverati sono 2217 (556 pazienti in più rispetto a ieri) e i ricoverati in terapia intensiva sono 399. E’ in crescita anche il numero delle persone guarite, arrivate a 550, ma purtroppo in Lombardia abbiamo registrato 257 vittime, 113 in più rispetto a ieri”.

Decreto Coronavirus: i principali dubbi sciolti

Tornando invece al decreto firmato poco prima delle 2 di questa primissima mattina (domenica 8 marzo 2020) dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (e di cui abbiamo parlato diffusamente nel corso della giornata), ecco alcune delle linee di indirizzo chiarite dai Prefetti sulle questioni più spinose dal punto di vista interpretativo, in attesa di ulteriori chiarimenti da parte del Governo:

    • 1) Mobilità esterna e interna alla ZONA ARANCIONE: permessa per motivi di lavoro (non servono certificazioni del datore di lavoro); permessa per motivi di salute o di altra necessità; permessa per le MERCI
    • 2) Dipendenti: pubblici e privati, ove possibile, devono favorire uso delle ferie o lavoro a distanza
    • 3) Estetista, parrucchiere e dentista: permesse col rispetto dell’utilizzo delle protezioni per i dipendenti ed evitando assembramenti in negozio
    • 4) Pizza asporto, consegne a domicilio, gelaterie (ex artigianali) e MC Drive: consentite senza stazionamento di persone al tavolino e al bancone (prendo e me ne vado)
    • 5) Mercati rionali: consentiti, solo se rispettano le regole dell’assembramento e del metro di distanza; altrimenti Sindaco deve fare ordinanza per chiusura (rientrano art. 1 lettera O)
    • 6) Matrimoni e funerali: vietati (per funerali benedizione a casa e poi sepoltura senza NESSUNO presente – art. 1 lettera i)
    • 7) Biblioteca: chiusa
    • 8) Centro Diurno Anziani: chiuso
    • 9) Centro Diurno Disabili: aperti (altrimenti dobbiamo garantire assistenza educativa domiciliare)
    • 10) Istituzione Centro Operativo Comunale: opzionale; obbligatorio solo se caso di contagio nel Comune
    • 11) Consigli Comunali e Giunte: si fanno a porte chiuse e tenendo distanza di un metro e no assembramenti (art. 1 lettera q)
    • 12) Eventi sportivi: vietati. Concessi solo per professionisti e a porte chiuse (art. 1 lettera d) e con le disposizioni di sicurezza già conosciute
    • 13) Attività generiche all’aperto (es. parco pubblico): consentite purché rispettino no assembramenti e distanza
    • 14) Tutte le altre manifestazioni di ogni genere: vietate (art. 1 lettera g)
    • 15) Servizi educativi sospesi fino al 3 aprile
    • 16) Bar, pub e ristoranti: servizio al tavolo e devono far rispettare le regole su assembramento e distanza, poi chiusi dalle ore 18,00 (eccetto servizio di asporto – no tavolo)
    • 17) Tutte le altre attività commerciali: aperte con rispetto regole assembramento e distanza

I numeri del contagio, in continuo aggiornamento

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