Condannato a 10 anni il medico accusato di violenze sessuali su nove pazienti
Il dottore lavorava come guardia medica tra San Donato, San Giuliano Milanese e Milano

Oltre ai 10 anni di carcere il giudice ha inoltre deciso anche un risarcimento per le nove donne vittime degli abusi sessuali del dottore.
Condannato a 10 anni il medico accusato di violenze sessuali su nove pazienti
SAN DONATO/SAN GIULIANO - Un medico di 42 anni, in servizio come guardia medica tra San Donato, San Giuliano Milanese e Milano, è stato condannato a dieci anni di reclusione per violenza sessuale aggravata ai danni di nove pazienti donne, tutte tra i 30 e i 40 anni.
Deciso anche un risarcimento per le vittime
La sentenza è stata pronunciata venerdì mattina dal giudice per l’udienza preliminare di Milano, Luigi Iannelli, che ha riconosciuto anche un risarcimento per le vittime, con provvisionali tra i 20 e i 30mila euro.
Gli abusi durante le visite
L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe approfittato della sua posizione durante visite mediche per compiere abusi a sfondo sessuale, in alcuni casi tentando di coprire le sue azioni con referti falsificati. In tre episodi, infatti, avrebbe redatto documenti clinici alterati per giustificare le modalità delle visite. La difesa ha sostenuto che si trattasse di manovre diagnostiche legittime, tese a individuare patologie riferite o sospettate.
I precedenti
Il medico era già stato raggiunto da due misure cautelari e, dal 2024, si trovava agli arresti domiciliari. In passato, nel 2021, era stato assolto in un procedimento simile proprio grazie alla presentazione di un referto. Ma le indagini, coordinate dalla procura e condotte dai carabinieri, hanno preso una svolta dopo che una donna, assistita da un’associazione antiviolenza milanese, ha denunciato i fatti. Dopo il suo racconto, sono emerse altre testimonianze: inizialmente quattro, poi salite a sette e infine a nove tra il 2022 e il 2023.
Il Gip: “violentatore seriale privo di freni inibitori”
Il gip Cristian Mariani, in un’ordinanza precedente, aveva descritto l’imputato come un “violentatore seriale privo di freni inibitori”, sottolineando come si fosse servito della propria qualifica professionale per superare la resistenza delle pazienti, agendo con rapidità e inganno. Al reato di violenza sessuale si aggiunge anche quello di falso in atto pubblico.
Il processo si è svolto con rito abbreviato. Tra le parti civili anche l’Ats Milano. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni.