scritte infamanti

"Checchi infame", insulti contro il sindaco di San Donato su un cartello di fronte alla scuola materna

"Episodi come questo mi fanno sempre più capire che sto agendo per il meglio della comunità”, commenta il sindaco.

"Checchi infame", insulti contro il sindaco di San Donato su un cartello di fronte alla scuola materna
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"Checchi infame", insulti contro il sindaco di San Donato su un cartello di fronte alla scuola materna.

"Checchi infame", insulti contro il sindaco di San Donato su un cartello di fronte alla scuola materna

SAN DONATO MILANESE –Scritte e insulti contro il sindaco Andrea Checchi, su un cartello di fronte alla scuola materna.

Il risentimento del sindaco

“Quando finirà questo scempio? Mi colpiscono due cose – commenta il primo cittadino –: la prima è che chi ha usato queste frasi oscene non sappia neanche cosa vogliano dire. E poi che un cittadino – quello che ha fotografato il cartello e lo ha pubblicato sui social, ndr – si senta libero di commentarle in modo altrettanto osceno invece di condannarle.

Che dire di chi l'ha pubblicato sui social, con relativi commenti osceni?

Davanti a tutto questo, sono due le certezze che mi danno un’immensa forza: che in un periodo così faticoso e particolarmente delicato per la vita dei cittadini e delle cittadine le priorità per me come uomo e come sindaco sono altre. E che episodi come questo mi fanno sempre più capire che sto agendo per il meglio della comunità”.

Il cartello volgare proprio di fronte alla scuola materna

Il sindaco ha annunciato che “nei prossimi giorni andrò a cancellare queste oscenità, anche perché sono di fronte a una scuola. Chi volesse dare una mano me lo segnali. Grazie a tutti”.

Tanti i messaggi solidali per il sindaco

Tanta la solidarietà, a partire da Silvia Roggiani del Pd, ma anche tanti altri sindaci, politici e centinaia di cittadini che si sono schierati dalla parte di Checchi, condannando “un atto vile”.

La nota del Consiglio comunale

Il Consiglio comunale ha divulgato una nota congiunta: “È sempre complesso scegliere se intervenire dopo atti di grave mancanza di rispetto personale e istituzionale come quello a cui, purtroppo, abbiamo assistito questa domenica. Si è sempre un po’ presi nel mezzo. Da un lato c’è la voglia di dire che le cose non dovrebbero funzionare così, che esiste una politica differente, capace di dibattere, anche aspramente, ma sui contenuti e sulle idee e soprattutto nel campo comune del massimo rispetto delle persone e delle istituzioni.

"Una vicenda che non dovrebbe avere dignità di essere riportata"

Dall’altro c’è quella sensazione sgradevole di dar voce e risalto a vicende brutte che non dovrebbero avere dignità di essere riportate in nessun canale di comunicazione formale o informale, ma, molto semplicemente, condannate da qualsiasi soggetto politico o della società civile, indipendentemente dalle proprie convinzioni e ideologie. Purtroppo pubblicando sui social le foto di un muro imbrattato con scritte offensive verso il nostro Sindaco, Andrea Checchi, altri hanno scelto per noi.

Ci troviamo dunque costretti a condividere due osservazioni: le più elementari norme di convivenza civile suggeriscono che, ad Andrea Checchi, così come a qualsiasi altro individuo, è dovuto rispetto. Si tratta di una considerazione che, in un mondo normale, dovrebbe essere scontata ma evidentemente così non è. Andrea Checchi è un sindaco e dunque un uomo delle istituzioni.

"Chi insulta il sindaco insulta direttamente l’istituzione"

Chi lo insulta, insulta direttamente l’istituzione che l’uomo rappresenta. Non si tratta dunque soltanto di un’offesa personale (già di per sé molto grave), ma di un attacco al sistema democratico che la persona incarna. La condanna ad atti di questa natura, indipendentemente dal colore politico della persona che ricoprirà quella carica, sarà sempre assoluta da parte nostra. Il clima di odio sociale dilagante fa male alle istituzioni e alla democrazia. Ma prima di tutto fa male alla città e ai cittadini”.

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