Carcere di Opera, quattro agenti aggrediti. La denuncia del Sindacato SAPPE
Pomeriggio di follia e violenza nel carcere di Opera finito al centro delle cronache per un grave evento critico.
Carcere di Opera, quattro agenti aggrediti. La denuncia del Sindacato SAPPE.
Carcere di Opera, quattro agenti aggrediti. La denuncia del Sindacato SAPPE
OPERA - Tensione alle stelle in carcere: 4 poliziotti aggrediti a Opera nella giornata di mercoledì 5 febbraio 2020. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Tensione alle stelle in carcere: 4 poliziotti aggrediti a Opera
Giornate di follia e violenza nel carcere di Opera, finito al centro delle cronache per un grave evento critico, scrivono i nostri colleghi del giornaledipavia.it. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. Il grave episodio è accaduto ieri, mercoledì 5 febbraio 2020, nel carcere milanese di Opera, dove quattro poliziotti penitenziari sono stati aggrediti e contusi.
La denuncia del SAPPE
Ricostruiscono l’accaduto Donato Capece, segretario generale SAPPE, ed Alfonso Greco, segretario regionale lombardo del SAPPE:
“Nel tardo pomeriggio di ieri, presso la Casa di reclusione milanese di Opera, due detenuti di etnia rom si sono barricati all’interno della propria cella. Nelle operazioni di ripristino dell’ordine e della sicurezza, quattro poliziotti sono rimasti contusi tanto da dover ricorrere alle cure del Pronto soccorso del nosocomio cittadino. Il più grave è stato dimesso con una prognosi di 28 giorni a seguito di una frattura alla mano. È sempre più difficile lavorare nei penitenziari lombardi senza mezzi con cui contrastare questi eventi e a rimetterci è sempre il personale di polizia Penitenziaria. Quel che è accaduto a Opera, con la violenta aggressione ai quattro poliziotti ai quali va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, ha riportato alla ribalta le difficoltà della struttura detentiva e delle gravi condizioni operative nelle quali lavora ogni giorno il personale di Polizia Penitenziaria. Dove sono ora quelli che rivendicano ad ogni piè sospinto più diritti e più attenzione per i criminali ma si scordano sistematicamente dei servitori dello Stato, come gli Agenti di Polizia Penitenziaria e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che ogni giorno rischiano la vita per la salvaguardia delle Istituzioni?”.
Il sindacato “punta il dito” contro il sistema della vigilanza dinamica
Rispetto al grave episodio accaduto a Opera, il SAPPE “punta il dito” contro il sistema della vigilanza dinamica e del regime penitenziario ‘aperto’ a favore dei detenuti, che fa venire meno i controlli della Polizia Penitenziaria: “Con la vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto gli eventi critici sono aumentati. Rinnoviamo dunque la richiesta di un incontro con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per affrontare eventuali interventi che possano essere messi in campo dalla politica. La realtà è che sono state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili. Sarà anche l’occasione per evidenziare al Guardasigilli che la realtà detentiva italiana è più complessa e problematica di quello che lui immagina e che il SAPPE denuncia sistematicamente”.
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