Caos vaccini, 88enne costretta a rinunciare per difficoltà nelle somministrazioni a domicilio
Il caos delle prenotazioni dei vaccini per gli over 80 non si arresta.
Caos vaccini, 88enne costretta a rinunciare per difficoltà nelle somministrazioni a domicilio.
Caos vaccini, 88enne costretta a rinunciare per difficoltà nelle somministrazioni a domicilio
CORSICO – Il caos delle prenotazioni dei vaccini per gli over 80 non si arresta. A un già complesso sistema, con ancora molte criticità riscontrate, si aggiungono altri problemi per chi deve sottoporsi alla somministrazione. Una storia di difficoltà arriva da Corsico:
Lettera alla redazione
“In data 18 febbraio 2021 la nostra nonnina di 88 anni è stata iscritta nel portale di Regione Lombardia con la speranza di poter essere vaccinata. Tenuto conto del suo stato di salute, allettata e non trasportabile ci siamo recati in farmacia per avere lumi – spiega Nadia in una lettera arrivata in redazione –. Ci è stato detto che, oltre alla semplice adesione, vi era la sola possibilità di indicare che la cittadina non era autonoma nel raggiungere il centro vaccinale ma non era prevista la possibilità di indicare che necessitava di essere vaccinata al domicilio. Dopo aver espresso le nostre perplessità, la farmacista ci ha rassicurato dicendo che avrebbero avvisato circa il giorno e l’ora della vaccinazione e che, in quel momento, si sarebbe potuto specificare che la persona doveva essere vaccinata presso il suo domicilio”.
Ma il 15 marzo ecco il messaggio dal portale di prenotazioni: sono passate le 18.30 quando arriva l’sms che indica l’appuntamento per il giorno dopo, al centro vaccinale di Pieve Emanuele.
“La nostra nonnina non si è potuta vaccinare perché non trasportabile, opzione non indicata al momento dell’adesione alla campagna – ancora Nadia –, impossibile trovare un mezzo di trasporto sanitario in questo periodo in meno di 24 ore. Sul portale ora viene finalmente indicato che, “per chi ha una grave disabilità che non consente lo spostamento in autonomia o di essere accompagnato al centro vaccinale è necessario contattare il Medico di medicina generale: compilerà il modulo di adesione alla vaccinazione specificando che dovrà essere gestita attraverso un’altra modalità”.
"Peccato che a oggi ai Medici di medicina generale non siano ancora state date le direttive per poter agire”. Insomma, un caos nel caos, con il rischio concreto che gli anziani, scoraggiati da tutti questi intoppi, rinuncino alla somministrazione. “Viene da chiedersi se un percorso che dovrebbe portare a vaccinare la popolazione più fragile non necessitava l’individuazione da subito di una modalità idonea per chi va vaccinato al domicilio. Siamo in un territorio regionale completamente allo sbando, senza riferimenti certi, senza direttive chiare per tutti. Ci siamo chiesti se fossimo su scherzi a parte, se si trattasse di un teatro dell’assurdo. Niente di tutto ciò, ci troviamo in Regione Lombardia, quella che per anni fu definita l’eccellenza sanitaria italiana. Vergogna, indignazione sono i sentimenti che spaziano pensando alle tante persone anziane sole: come potranno districarsi in questo labirinto di incompetenza?”.