Cambiano i servizi sociali a Corsico, nuove regole: "Per i minori favoriamo l'affido familiare"
Diverse le novità previste dal Regolamento appena varato: una in particolare riguarda la tutela minori che sarà rivoluzionata.
Nuove regole per i servizi sociali a Corsico: "Per i minori favoriamo l'affido familiare".
Cambiano i servizi sociali a Corsico
CORSICO – “È un importante investimento economico e valoriale su un settore che è stato lasciato per troppo tempo in secondo piano”. Il sindaco Stefano Martino Ventura ammette la necessità di rivoluzionare il sistema dei servizi sociali. Il Consiglio comunale, durante l’ultima seduta, ha approvato il nuovo “Regolamento comunale del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.
Le parole del sindaco Ventura
“Per costruire un vero servizio sociale di comunità, accogliente e veloce nel rispondere ai bisogni, non possiamo prescindere dalla collaborazione con attori indispensabili - spiega il sindaco - come le organizzazioni del terzo settore e le realtà associative. Il nuovo modello che vogliamo sviluppare necessita sia di uno strumento regolamentare per dare la possibilità ai servizi sociali di andare incontro alle esigenze delle persone attraverso contributi e sostegni legati a un patto educativo, sia di un’organizzazione operativa che consenta agli uffici di aiutare concretamente le famiglie. Per questo, il prossimo passo sarà l’affidamento esterno di alcune prestazioni sociali che ci consentirà di disporre finalmente di numero di assistenti sociali adeguato ai bisogni dell’utenza”.
Le novità
Diverse le novità previste dal Regolamento appena varato. Una in particolare riguarda la tutela minori che sarà rivoluzionata. “Piuttosto che inviarli, indipendentemente dal caso, in case famiglia - precisa l’assessore alle Politiche sociali Elena Galli - abbiamo deciso di prevedere il potenziamento dell’affido familiare. In modo che i bambini possano rimanere in contesti di forte relazione familiare”. Quindi, i minori non saranno mandati subito nelle case famiglia, ma si deciderà caso per caso, favorendo l’affido.
Il regolamento prevede anche il “contratto sociale”, un progetto condiviso e personalizzato che prevede compiti precisi e responsabilità da rispettare. “Abbiamo introdotto il contratto sociale - spiega Galli - perché riteniamo che questo servizio non possa essere una mera erogazione di contributi, ma debba invece coinvolgere in modo attivo chi riceve gli aiuti, come sua forma di riscatto. Il nuovo regolamento si propone di rispondere alle esigenze di giustizia sociale, legate in questo momento prevalentemente alla povertà alimentare e all’emergenza abitativa. Per farlo la regolamentazione deve essere necessariamente flessibile a seconda del bisogno e anche in modo da adattarsi alle realtà più recenti: tra le finalità è stato infatti inserito il supporto della comunità in momenti di crisi sanitaria e sociale”.