A Buccinasco chiude ex Ritual, il bar legato alla 'ndrangheta

Una storia burrascosa per il locale aperto nel 2016 dalla figlia del boss Papalia e poi passato ad altre gestioni.

A Buccinasco chiude ex Ritual, il bar legato alla 'ndrangheta
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A Buccinasco chiude ex Ritual, il bar legato alla 'ndrangheta.

A Buccinasco chiude ex Ritual, il bar legato alla 'ndrangheta

BUCCINASCO – Insegna coperta di nero. Tende avvolte, serrande abbassate. Chiuso. Si spengono le luci (ma per qualcuno sono stati fari accesi, puntati) sull’Ecclesia Cafè, baretto in piazza San Biagio, dove la chiesetta che svetta al centro della rotonda, un po’ simbolo di Buccinasco, aveva ispirato il cambio di nome, da Ritual a un più devoto Ecclesia.

Sotto controlli continui

Un locale che ha suscitato per due anni preoccupazioni degli amministratori e impegnato le forze dell’ordine in controlli continui (quei fari di cui si parlava prima). Troppo clamore aveva sollevato l’apertura, nel marzo del 2016, tanto che l’allora sindaco Giambattista Maiorano aveva parlato di “forte preoccupazione, ho voluto incontrare il prefetto per esprimere tutte le perplessità legate al cognome della proprietaria che a Buccinasco conosciamo molto bene”, aveva commentato a quei tempi il primo cittadino.

Un cognome che non passa inosservato

Una preoccupazione che era continuata con il passaggio di testimone alla poltrona di sindaco con l’elezione di Rino Pruiti che aveva dichiarato guerra durissima a ogni tipo di mafia. Mafia, sì. Perché il cognome di cui parlava Maiorano era quello dei Papalia che insieme ai Barbaro (ma anche alle altre famiglie affiliate) hanno creato a Buccinasco un impero della ‘ndrangheta fatta di traffici di droga e armi, sequestri, omicidi.

Ad aprire il Ritual era stata Serafina Papalia, Sara, 38 anni, figlia del boss Antonio Papalia, 64 anni, che sta scontando l’ergastolo nel carcere di Padova. Antonio viveva nella super villa di via fratelli Rosselli al 6, quella che poi è stata trasformata nella sede della Croce Rossa di Buccinasco. Fratello di Domenico (anche lui ergastolano) e Rocco (ora in casa lavoro in Abruzzo, provvedimento a cui è stato sottoposto dopo essere uscito dal carcere dopo 26 anni di reclusione e un anno di libertà vigilata),

Totò u carciutu, soprannome di Antonio, ha sposato una Sergi (Rosa) rafforzando con una fede nuziale il legame tra le due ‘ndrine. Matrimoni tattici che hanno esteso un impero dove i cognomi si mescolano e la fedeltà si fa più devota. Serafina Papalia aveva così deciso di aprire il Ritual nella piazzetta simbolo di Buccinasco, ma l’esperienza dietro il bancone è durata poco più di sei mesi.

La chiusura del Ritual

Il prefetto aveva interdetto “l’esercizio commerciale in quanto sono stati constatati elementi sintomatici e rilevatori che legano la società con la malavita organizzata”. Tre mesi di indagini e poi un decreto di interdizione hanno fatto chiudere le serrande al bar. A niente è servito il ricorso al Tar della figlia del boss: istanza respinta, il Ritual, tra le polemiche espresse soprattutto sui social dalla proprietaria, è rimasto chiuso. Ma non per molto.

Riapre come Ecclesia Cafè

Sbrigate le carte della cessione per la gestione (proprietario dei muri, da oltre 30 anni, è un catanese di 70 anni), riecco la luce accesa nel locale. Dietro il bancone, poche settimane dopo la definitiva chiusura del Ritual, c’è un 22enne, Marco Corasaniti. Il ragazzo era residente a Davoli, 5mila anime, in provincia di Catanzaro. A 1.200 chilometri da Buccinasco. Diventa l’Ecclesia Cafè. Nuova faccia, vecchie facce.

Passo indietro

A fine aprile del 2017, Giuseppe Grillo, marito di Serafina, viene trovato dagli agenti della Squadra Mobile nascosto in un appartamento di proprietà del cognato Domenico Papalia (fratello di Serafina) in via Mascagni al civico 7. Era latitante da tre mesi e cercava di sfuggire da una condanna in via definitiva a 7 anni e 4 mesi per droga.

Uno degli agenti si era finto per giorni un padrone di un cane, uno come tanti che popolano la Passeggiata Rossini che costeggia la via. Aveva seguito la moglie che gli portava ogni giorno cibo e vestiti puliti. Quando Giuseppe ha sentito bussare ha gettato il telefono dal balcone, ma gli agenti lo hanno recuperato, perfettamente funzionante. Sette mesi dopo, la Divisione Anticrimine ha bussato alla porta di Serafina Papalia, in via Cadorna, Villaggio Rovido, e le hanno sequestrato la villa, arricchita da mobili in legno scuro, cornici antiche e la statua della Madonna della montagna di Polsi, a cui i platioti hanno giurato eterna devozione. Villa, box, cantina, conti correnti. In totale, oltre 400mila euro.

Collegamenti continui

Vivevano in una casa sfarzosa, ma dichiaravano redditi miseri. Le indagini hanno messo in luce che i collegamenti tra Grillo e Corasaniti, il giovane che aveva preso in mano le redini dell’ex Ritual, erano continui. Il latitante, pur non avendo più la gestione del locale, si preoccupava delle scorte, degli orari di apertura, del rifornimento delle bevande. I carabinieri, intanto, continuavano il loro lavoro. Controlli continui, per tenere sott’occhio chi frequentava quel bar e stanare la possibilità di utilizzo come punto di ritrovo per pregiudicati e vecchi nomi che a Buccinasco hanno fatto la storia nera.

Il nuovo passaggio di proprietà

Controlli che sono continuati con il secondo passaggio di proprietà. La giovanissima Deborah Omaggio ha preso le quote e si è messa a gestire il locale insieme al marito Domenico Trimboli. Ma l’attenzione su quel bar non si è mai abbassata. I controlli sono continuati e forse i trascorsi e la lente di ingrandimento che era stata messa sopra quel bar hanno fatto diminuire le consumazioni. Troppe spese, pochi clienti, forse.

I bar sotto la lente

Il Ritual era diventato un po’ il simbolo di quello che figli e nipoti di boss provano a fare. Negli ultimi anni sono stati aperti decine di bar tra Buccinasco e Corsico. Dietro il bancone ci sono sempre giovanissimi, sempre con cognomi pesanti. Papalia, Sergi, Trimboli, e poi mogli, amici, parenti lontani, con cognomi non così riconoscibili ma con legami e amicizie di una vita. Bar, locali che vengono controllati di continuo e spesso chiusi. Quello della moglie di Rocco Papalia, Adriana Feletti, dove lavorava anche la figlia Serafina e la nipote Elisa, è stato chiuso con un’interdittiva antimafia questa estate. Anche qui l’insegna è sparita. Ma sulla saracinesca qualcuno ha messo un cartoncino rosso: “Prossima apertura”. A Buccinasco, invece, al posto del bar ci sarà un’agenzia immobiliare. Il Ritual, pardon, l’Ecclesia, ha tirato giù la serranda per sempre.

Francesca Grillo

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