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Botte e abusi sulla compagna: i carabinieri arrestano il compagno

Aggressioni psicologiche e fisiche, con urla, schiaffi, pugni e abusi, minacce con un coltello nei confronti della compagna a Trezzano.

Botte e abusi sulla compagna: i carabinieri arrestano il compagno
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Botte e abusi sulla compagna: i carabinieri arrestano il compagno.

Botte e abusi sulla compagna: i carabinieri arrestano il compagno

TREZZANO SUL NAVIGLIO – Deve rispondere dell’accusa di maltrattamento psicologico e fisico e lesioni gravi nei confronti della compagna, 38 anni italiana, il 41enne, anche lui italiano, arrestato dai carabinieri di Trezzano. Il provvedimento scaturisce da un’attività d'indagine condotta dai militari guidati dal comandante Michele Cuccuru che ha permesso di accertare e documentare i reiterati comportamenti vessatori posti in essere dall’uomo, per questioni economiche e per, diceva lui, gelosia.

Violenza reiterata contro la compagna

Aggressioni psicologiche e fisiche, con urla, schiaffi, pugni e abusi, fino a quando, in un’occasione, ha impugnato un coltello da cucina ricattando la compagna con cui conviveva, a Trezzano, e l’ha minacciata per impedirle di lasciarlo. Alla donna era stata tolta libertà e dignità, costretta a subire, sotto la minaccia di morte, continue violenze e abusi. Da un anno non viveva più, costretta a cambiare le proprie abitudini, fino ad arrivare a dormire in un’altra stanza per paura di essere uccisa nel sonno dal compagno.

L'ultimo grave episodio lo scorso 21 febbraio

L’uomo, fin dall’inizio della loro convivenza, la pedinava costantemente e la teneva sotto controllo, fino ad appostarsi di fronte ai luoghi dove la donna lavora, anche con la pretesa di ricevere da lei i soldi guadagnati. E poi, c’erano le botte. L’ultimo episodio è del 21 febbraio di quest’anno, quando l’uomo è andato su tutte le furie poiché la madre e il fratello della donna si erano recati sotto l’abitazione dove i due convivono: lei è scesa in strada per salutarli e rassicurarli, ma una volta rientrata in casa è stata insultata e spinta contro lo spigolo della parete urtando la fronte.

Poi, l’uomo le ha puntato un coltello alla gola dicendole che se fosse accaduto ancora, se i famigliari avessero provato di nuovo a cercarla, l’avrebbe uccisa. In quella circostanza la vittima è riuscita a uscire di casa e a recarsi presso la stazione dei carabinieri, dove ha denunciato quanto accaduto, descrivendo i più gravi episodi di violenza subiti nel corso degli anni e fino a quel momento mai denunciati per timore di ritorsioni ancora più violente. La donna è andata poi al’ospedale San Carlo per le lesioni ricevute al volto ed è stata dimessa con 21 giorni di prognosi.

Arrestato e condotto a San Vittore

Il comportamento tenuto dall’uomo nel corso degli anni ha portato la donna a isolarsi, dai propri amici e anche dalla propria famiglia d’origine. Suo figlio di 17 anni è dovuto scappare e trasferirsi a casa della nonna materna per timore. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Trezzano della Compagnia di Corsico, guidata dal maggiore Domenico La Padula, che hanno avviato immediate indagini attivando il codice rosso. il 41enne è stato portato al carcere di San Vittore.

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