Arrestato violenza sessuale: "Terrorizzava il quartiere"

32enne di Cesano accusato di violenza sessuale. A settembre la madre era finita in carcere per estorsione.

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Arrestato violenza sessuale: "Terrorizzava il quartiere"

CESANO BOSCONE – Tre anni e quattro mesi da scontare in carcere per Antonello Ruggiero, 32enne di Cesano accusato di violenza sessuale. Si tratta di un caso che risale a qualche anno fa, almeno cinque, ma l’ordinanza di custodia cautelare applicata dai carabinieri di Milano è arrivata solo nei giorni scorsi.

Un nome noto in città

Così, sono andati a bussare alla sua porta, in un appartamento del quartiere Tessera, e lo hanno portato via. Un cognome conosciuto in città, “una testa calda, terrorizzava il quartiere con il suo atteggiamento aggressivo e violento”, ammettono gli abitanti. Su Ruggiero pesa anche il cognome. Non tanto il suo, ma quello della madre e dell’ex marito, Giuseppe Sciascia, nome noto a Cesano per essere finito nei guai diverse volte e per collegamenti con la criminalità organizzata del territorio, in particolare con la cosca dei Barbaro.

Un passo indietro

Il suo nome era tra le carte dell’operazione Corsico 94 che aveva smantellato l’organizzazione di trafficanti di droga e armi legata alla ‘ndrangheta, con a capo proprio esponenti della famiglia Barbaro che spostavano chili di cocaina ogni mese dalla Locride alla Lombardia. Sciascia era uno dei personaggi finiti nell’operazione del 1994 ma il suo nome è ricordato anche per quel tentativo di fuga dai carabinieri con sparatoria, nel 1985, quando aveva poco più di 20 anni.

L’accusa era di aver disertato il servizio militare ma quando i carabinieri sono andati ad arrestarlo, lui ha tirato fuori una calibro 7.65 e gli ha sparato addosso, per fortuna senza prenderli. Poi, una rocambolesca fuga, un nascondiglio tra i cassonetti dell’immondizia, un colpo partito per sbaglio e lo avevano preso. Sciascia è morto una decina di anni fa per un incidente in moto: alla camera ardente allestita a Rozzano sono passati tutti i boss della zona.

L'arresto della madre a settembre

La moglie, Rosaria Vaccarella, rivendicava proprio questo matrimonio “con un boss” per minacciare il fidanzato della figlia. Un altro caso dai contorni inquietanti che ha fatto finire la famiglia tra le inchieste delle forze dell’ordine. A settembre, la madre di Ruggiero, l’arrestato per violenza sessuale, era finita in carcere per estorsione al fidanzato della figlia (anche lei in carcere) al quale chiedeva soldi per il mantenimento. Lui, terrorizzato, aveva persino chiesto un finanziamento in banca pur di pagare, spaventato da quel “lo sai chi sono io, lo sai cosa ti posso fare” che usava la donna per intimidirlo. Alla fine è stata arrestata anche lei, sorpresa dai carabinieri di Trezzano, dove viveva l’uomo (nella sua ditta, per paura di tornare a casa). In carcere c’era già la figlia, portata poche settimane prima per scontare un cumulo di pena. Ora il figlio più grande, con l’accusa pesante di violenza sessuale.

Francesca Grillo

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