Un'altra vittima del covid: a Pieve si piange il sedicesimo decesso

A dare il triste annuncio, il sindaco di Pieve Paolo Festa.

Un'altra vittima del covid: a Pieve si piange il sedicesimo decesso
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Un'altra vittima del covid: a Pieve si piange il sedicesimo decesso.

Un'altra vittima del covid: a Pieve si piange il sedicesimo decesso

PIEVE EMANUELE – “Purtroppo devo comunicare che la nostra città piange la sedicesima vittima del covid. La notizia ci ha raggiunto ieri e ha avuto per noi l’effetto di farci ripiombare nel buio di una situazione che purtroppo, per quanto sicuramente più controllabile, non si è ancora conclusa”. A dare il triste annuncio, il sindaco di Pieve Paolo Festa che prosegue:

L'annuncio del sindaco

“Tutti, chi più chi meno, abbiamo cercato questa estate, seppur con le dovute accortezze, di tornare a una situazione il più vicino possibile alla normalità, cercando di mettere nell’angolo il ricordo dell’incubo di marzo e aprile e di riprendere fiato. I numeri però ci dicono che con l’arrivo dell’autunno, il calo delle temperature, la riapertura delle scuole, la guardia va nuovamente alzata: il numero di contagi è tornato a salire, si ipotizza l’apertura di nuove zone rosse in tutta Italia e all’estero la situazione è tornata a essere fortemente critica”.

Il richiamo alla responsabilità

La scomparsa “del nostro concittadino sia di monito per noi tutti: il virus è invisibile ma è ancora fra noi e non possiamo né dobbiamo far finta di niente. Non importa che la vittima fosse anziana o giovane, si tratta comunque di una vita spezzata, di un abbraccio tolto a una famiglia e nello specifico non possiamo non fare le nostre più sentite condoglianze ed esprimere tutta la vicinanza alle persone care della persona deceduta”. Il sindaco ci tiene a richiamare i cittadini all’attenzione e alla responsabilità:

“Stiamo attenti, facciamo tutti la nostra parte, basta poco per limitare la diffusione del virus: laviamo spesso le mani, indossiamo la mascherina, stiamo distanziati ed evitiamo gli assembramenti. Abbiamo ancora tutti negli occhi le immagini dei medici stremati e in lacrime, dei mezzi militari a Bergamo, della disperazione dentro e fuori dalle terapie intensive e sappiamo cosa significherebbe per la nostra grande e piccola economia essere costretti ad un nuovo lockdown: sarebbe devastante. I pievesi hanno dimostrato grande senso del dovere nei mesi caldi della pandemia, ora anche noi siamo chiamati a dare la spallata definitiva a questo nemico invisibile”.

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