Addio a Pepe, chitarrista dei Dik Dik: "Senza di te, la luce si è spenta"
Oltre 25 anni fa aveva creato la trattoria “Isola di Wight” nella sua Buccinasco.
Addio a Pepe, chitarrista dei Dik Dik: "Senza di te, la luce si è spenta".
Addio a Pepe, chitarrista dei Dik Dik: "Senza di te, la luce si è spenta"
BUCCINASCO – Nel suo locale di via Cascina Molino Bruciato si rivivevano gli anni della cultura beat italiana, quelli delle band che ascoltavano i Beatles e cercavano il successo, sognavano la California. Come i Dik Dik, gruppo nato nel 1965 grazie a un provino fatto per la Dischi Ricordi che all’epoca vendeva organi alla Curia. La band formata da Pietro Montalbetti, detto Pietruccio, Giancarlo Lallo Sbrinziolo e Pepe Salvaderi suonava tra le panchine e i parchi della zona Tortona, all’epoca fatta più di case popolari che terra di design e moda. Nella vicina chiesa del Rosario, in parrocchia, i Dik Dik facevano le prove e quella musica piaceva a don Angelo, tanto che il parroco aveva chiesto al suo amico Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI, di raccomandarli alla Dischi Ricordi.
I grandi successi
Detto fatto, la band si presenta con la lettera di raccomandazione, dove Montini scrive che i ragazzi sono “bravi parrocchiani”, un passepartout di accesso per i provini. Da quel momento, solo successi. Dai The Mamas & the Papas prendono California Dreaming e la trasformano con Mogol in Sognando California, ottenendo un successo senza precedenti. Una hit dopo l’altra: Il primo giorno di primavera, Viaggio di un poeta, L’isola di Wight e la versione dei Procol Harum, A Whiter Shade of Pale, “Senza luce”.
Una luce che si spegne per i Dik Dik: Erminio Salvaderi detto Pepe non ce l’ha fatta.
A stroncarlo a 80 anni è stato il covid, da cui sembrava essersi ripreso, ma poi la tragica notizia della scomparsa, data proprio dai componenti del gruppo: “Ciao Pepe, te ne sei andato a suonare con gli angeli e ci hai lasciato qui a piangerti e ricordarti per sempre. Conoscendo la tua innata ironia lo avrai fatto così senza avvertirci affinché suonassimo le tue canzoni, le nostre canzoni ancora più forte, così forte da arrivare fino al cielo e il cielo sarà con te ad ascoltarci. Noi non ti abbiamo perso e non ti perderemo mai perché sei e sarai sempre dentro di noi e ti promettiamo un cosa, l’ultimo lavoro, quello che hai voluto tanto non andrà perduto. Ciao fratello, amico, grande musicista, ciao Pepe ci incontreremo in tutti i nostri sogni”.
Pepe ha suonato la sua chitarra fino all’ultimo.
Compagna di esibizioni indimenticabili, è stata con lui anche nei video che girava durante il lockdown, che pubblicava sui social dicendo “la musica non si ferma, non si può fermare”. A novembre aveva scritto un messaggio per Stefano D’Orazio, anche lui morto per covid. “Un amico se n’è andato. Buon viaggio Steve”, scriveva Pepe ricordando il batterista dei Pooh. L’ultimo lavoro di Pepe e i compagni era uscito a maggio, un album che parlava di speranza, di voglia di farcela. “Una vita d’avventura”, con il video “Ci sarà” girato grazie alle immagini inviate da oltre 2.500 fan della band durante il lockdown.
Un impegno che è passato anche dalla sua amata Buccinasco, dove è nato e vissuto.
Oltre 25 anni fa aveva creato la trattoria “Isola di Wight”, dove si cenava gustando le canzoni dei Dik Dik, eseguite dalla band o da loro amici fidati. Un posto dove si respirava la nostalgia degli anni Sessanta e Settanta, tra cimeli e le note di una musica italiana che aveva l’ambizione di essere internazionale. Ci erano riusciti, i Dik Dik, a farsi conoscere in tutto il mondo. Con quel nome strano, scelto dopo altri due, in onore di una piccola e veloce antilope africana capace di grandi viaggi. Quelli che Pepe e i suoi compagni hanno regalato ai fan, unendo generazioni. La Via della Musica a Buccinasco, proprio di fianco all’ormai ex locale, chiuso nel 2018, era stata un’idea di Pepe per celebrare gli artisti italiani. C’era la loro foto ad aprire la hall of fame musicale: un’immagine dei Dik Dik a inizio carriera, in bianco e nero. Il bianco della luce che regalava la chitarra di Pepe. Il nero del buio per l’addio di un uomo generoso, umile. Di un grande artista.
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