lutto a cesano

Addio Giovanna | L'ultimo saluto nella chiesa di San Giovani Battista

E' mancata nel giorno di Natale all’ètà di 68 anni.

Addio Giovanna | L'ultimo saluto nella chiesa di San Giovani Battista
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Addio Giovanna | L'ultimo saluto nella chiesa di San Giovani Battista.

Addio Giovanna | L'ultimo saluto nella chiesa di San Giovani Battista

CESANO BOSCONE - Maria Giovanna Quartieri muore nel giorno di Natale all’ètà di 68 anni. Oltre ai numerosi presenti, più di duemila persone hanno seguito collegati in streaming la Santa Messa Funebre.

“Riposa in Me e poni il tuo futuro nelle mie mani”. Questo è realmente accaduto durante la lunga malattia di Giovanna Quartieri, moglie di Salvatore Indino, insieme protagonisti da sempre della socialità cesanese e non solo. Nella Prolusione al termine del funerale (celebrato a Cesano Boscone nella chiesa di San Giovani Battista dal suo Parroco don Luigi Caldera in compagnia di don Giovanni Scrosati e di don Enrico Porta, Parroco di Romano Banco in Buccinasco), Salvatore Indino ha testimoniato con profonda commozione la sua fedeltà a Giovanna e a Dio “nelle buona e cattiva sorte”.

RC

Ve la proponiamo come nostro saluto

La vita è un mistero. Ma nulla è per caso perché c’è un disegno buono. È forse un caso il trasferimento della mia famiglia a Cesano Boscone, l’incontro con don Savino, con il movimento di Comunione e Liberazione che ha fatto scoprire a me e a tanti altri un nuovo modo di vivere la Fede, che ha cambiato la vita di tanti e ha permesso una nuova esperienza in parrocchia, in politica e nel sociale e che in questa parrocchia abbiamo avuto un parroco come don Lino?

È forse un caso che a mia moglie le sia stata diagnostica la sua gravissima malattia il giorno del Venerdì Santo e sia spirata il giorno di Natale? Il mistero si svela sempre, basta leggere i segni nella realtà. Alla notizia della malattia di mia moglie il mio amico Torelli, che ha letto la seconda lettura, mi disse che sarebbe iniziata la nostra Via Crucis. E aveva ragione, perché il problema della vita non è il contraccolpo della notizia, della prova, ma il numero e come vivere i giorni della prova.

Le prove ci mettono a nudo e stando dietro ai segni possiamo vivere la nuova situazione come una occasione per rimetterci in cammino con uno sguardo diverso sulla realtà. Ogni istante diventa prezioso da vivere e utile per riconoscere il dono che siamo. Vivere il dono dell’istante ci distoglie dalla pressione delle paure future: e così abbiamo cercato di fare in questi venti mesi.

In tutto il periodo della malattia abbiamo sempre pregato insieme, ma a volte non sapevamo neanche cosa era conveniente domandare, fino a quando un amico di famiglia, anche lui colpito da una grave malattia, mi ha inviato un messaggio che mi permetto di leggere perché’ ribalta la prospettiva del rapporto con il Signore. in questo messaggio è lui che ci parla e desidera che lo ascoltiamo e tutti i giorni mia moglie mi chiedeva di leggerlo insieme e dopo era più serena. Eccolo:

< Perché ti preoccupi tanto? Un messaggio di Gesù per te. Perché permetti alla vita di confonderti e agitarti? Lascia che io mi prenda cura di ogni tua cosa e tutto andrà meglio. Quando ti arrendi a me, tutto andrà meglio. Quando ti arrendi a me, tutto si risolverà con tranquillità, secondo i miei piani. Non disperarti, e non rivolgermi alcuna preghiera agitata come se pretendessi che io soddisfi i tuoi desideri. Chiudi gli occhi dell’anima e dimmi, con calma: “Gesù, io confido in te”. Evita le preoccupazioni, le paure e i pensieri ansiosi verso il futuro. Non rovinare i miei piani, chiedendomi di imporre le tue idee. Lasciami essere Dio, facendomi agire in libertà. Abbandonati a me, con fiducia. Riposa in me e poni il tuo futuro nelle mie mani > di Oleada Joven – settembre 2016.

L’esperienza della malattia di mia moglie mi ha sconvolto e costretto a mettermi in discussione e, davanti a tutti, chiedo perdono per tutto quello che avrei dovuto fare per lei e non ho fatto e per tutte le volte che a causa dei miei impegni sociali l’ho trascurata. Ma voglio esprimere al Signore la profonda gratitudine per avermi donato la sua compagnia per oltre 44 anni, per averla lasciata al mio fianco per 22 anni dopo la prima malattia e per questi ultimi 20 mesi dalla ricaduta. Per avermi donato una persona che mi ha permesso di fare quello che con altri amici abbiamo realizzato a Cesano Boscone: la gestione del Cinema Teatro con la cooperativa, oggi associazione Città Viva, la Cartolibreria Orizzonti, la Cooperativa Prospettive Nuove in Sacra Famiglia, la Festa patronale. Nonostante la sua contrarietà a tutte le iniziative messe in piedi con il mio contributo poi alla fine ha accumulato 40 anni di servizio al cinema per la gestione delle prenotazioni teatrali (era una delle signore del teatro), 18 di servizio per gestire la Cartolibreria Orizzonti, 13 anni di servizio per gestire la cooperativa Presenza che curava l’edizione del settimanale SioNo, ecc.

L’esperienza della sua lunga malattia è servita per prendere coscienza della nostra fragilità e ad amarla; è servita a dirci le cose con una tenerezza di cui prima non eravamo stati capaci. Ha sconvolto tanti ma non è stata inutile, se il Signore per farsi presente ha utilizzato questa situazione come occasione per rendersi presente vivo in mezzo a noi attraverso tanti volti concreti e tante preghiere.

Ci ha sollecitato a recuperare rapporti familiari trascurati, a rinsaldare legami persi, a sperimentare l’affetto di cui eravamo circondati e di cui non ci rendevamo conto. Avendo conoscenze in tutte le regioni d’Italia, per effetto dell’organizzazione della Festa patronale e delle attività del Cinema Teatro Cristallo, abbiamo potuto sperimentare il valore degli incontri fatti con tante realtà che con i loro sentimenti hanno in qualche modo voluto esserci vicini in questa particolare circostanza.

Il Signore poi si è reso presente con alcuni gesti concreti di alcune famiglie amiche, ma in modo particolare di quelli della famiglia Angelo Iuliano - Ines Caporale (Ines ha letto la prima lettura) che, senza chiederlo, ci ha praticamente adottati come figli, non facendoci mancare in nessun giorno il pasto giornaliero in questi venti mesi.

Ringrazio tutti i miei numerosi familiari per il loro apporto e interessamento, specie mia sorella Franca e suo marito Marco che lavorando in uno degli ospedali dove mia moglie veniva curata, si sono prodigati sempre per ogni nostra necessità. Ringrazio mia suocera, i miei consuoceri e mia nuora Margherita per le loro premure.

Ringrazio il Signore poi in modo particolare per la presenza di mio figlio Luca, per tutto quello che ha fatto perché’ la sua mamma fosse curata nel migliore dei modi, basti pensare che mia moglie ha ricevuto le cure di ben cinque ospedali, e per avermi aiutato ad accudirla in ogni sua esigenza.

Un ringraziamento particolare a tutti i sacerdoti che ci hanno aiutato a vivere questi momenti, ai soci di Città Viva e in particolare alla signora Carla e ai tanti amici di tutte le altre realtà parrocchiali e laiche che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno morale e spirituale, a chi ha curato la diretta dell’esequie, a chi ha pensato ai canti.

Esprimo infine un desiderio: Giovanna, se già adesso stai contemplando, come io credo, il volto di Cristo, chiedigli di poter diventare, anche se non a tempo pieno, l’angelo custode delle persone che ti hanno amato e delle opere che hai servito, così che anche in futuro possiamo sperimentare la sua presenza viva in mezzo a noi.

Grazie Giovanna per tutto quello che hai fatto per noi, ciao.

Ringrazio tutti voi che avete partecipato in presenza o attraverso la diretta e vi abbraccio tutti solo virtualmente, pregandovi di evitare qualsiasi contatto.

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