polemiche social

Abiti usati buttati per terra: a Cesano scoppia il caso dei cassonetti gialli

“La cooperativa incaricata ha avuto problemi di ritiro a causa del guasto a un mezzo e oggi pomeriggio, dopo ampi solleciti, provvederanno alla rimozione", spiega il sindaco Pozza

Abiti usati buttati per terra: a Cesano scoppia il caso dei cassonetti gialli
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Il caso è esploso sui social con tanto di fotografie che testimoniano il degrado causato intorno ai cassonetti per la raccolta di abiti usati. (Foto di Francesca Bertoli sul gruppo Facebook Regno di Cesano Boscone).

Abiti usati buttati per terra: a Cesano scoppia il caso dei cassonetti gialli

CESANO BOSCONE – Avviene un po’ ovunque, non solo a Cesano. I cassonetti gialli dove vengono raccolti gli indumenti usati sono spesso presi di mira dagli incivili che li svuotano lasciando sacchi pieni di vestiti al di fuori dei contenitori, creando delle discariche di indumenti che contribuiscono al degrado cittadino.

Poemiche esplose sui social

Sui social sono state pubblicate delle immagini dei cassonetti di via Isonzo, a Cesano, con disappunto dei cittadini che chiedono di “togliere i contenitori perché vengono sempre svuotati con i vestiti lasciati in strada e sul marciapiede”.

Il sindaco Pozza risponde che la cooperativa ha avuto problemi nel ritiro

È successo altre volte, ma in questo specifico episodio è intervenuto il sindaco Marco Pozza con la spiegazione:

“La cooperativa incaricata ha avuto problemi di ritiro a causa del guasto a un mezzo e oggi pomeriggio, dopo ampi solleciti, provvederanno alla rimozione. Valuteremo inevitabilmente azioni risarcitorie”, ha scritto in risposta ai commenti dei cittadini sui social.

La proposta dei residenti

Gli abitanti propongono di “posizionare i cassonetti all’interno della piattaforma ecologica, invece di vederli su tutto il territorio, in modo che ci sia un posto adeguato per collocarli e utilizzarli, sotto controllo, scongiurando razzie e degrado”.

Di chi sono i cassonetti gialli?

Appartengono alle cooperative sociali, come la Rete Riuse, che collaborano con le Caritas. Servono a creare “un circuito virtuoso che crea opportunità lavorative, educazione ambientale e risorse economiche per finanziare, in modo totalmente trasparente, diversi progetti sociali e solidali sul territorio lombardo”, spiegano da Riuse.

I dati Caritas

Caritas Ambrosiana aggiunge che “il progetto Dona Valore dei cassonetti, in 20 anni, ha prodotto oltre 3,5 milioni di euro a favore di 141 progetti sociali per 5.600 persone in difficoltà, consentendo il risparmio di 42mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica, oltre 70 miliardi di metri cubi d’acqua, 3.500 tonnellate di fertilizzanti e 2.350 tonnellate di pesticidi risparmiati. Ogni anno vengono raccolti 30 milioni di vestiti e accessori”.

I vestiti depositati nei cassonetti gialli vengono quindi venduti ad aziende specializzate e autorizzate a cui vengono chieste specifiche garanzie (tra cui autocertificazione antimafia e certificato carichi pendenti) e la sottoscrizione di un contratto etico. Secondo Caritas, la produzione di vestiti globale, ogni anno, supera di molto la richiesta: 100 miliardi di vestiti vengono prodotti annualmente.

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