addio all'ex sindaco

A Palazzo Marino la camera ardente di Paolo Pillitteri: garofani rossi sul feretro dell'ex sindaco

Il figlio Stefano ha voluto ricordare come la città amministrata dal padre "non era né dei rampanti né del cinismo ma era una Milano ricca di iniziative, viva ed estremamente libera"

A Palazzo Marino la camera ardente di Paolo Pillitteri: garofani rossi sul feretro dell'ex sindaco
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A darne il triste annuncio era stato il figlio Stefano: l'ex sindaco si è spento il 5 dicembre, nel giorno del suo 84° compleanno.

La camera ardente di Paolo Pillitteri a Palazzo Marino

MILANO - È stata chiusa pochi minuti fa la camera ardente di Paolo Pillitteri, allestita da questa mattina nella Sala dell'Urbanistica di Palazzo Marino. L'uscita del feretro è stata accompagnata da un applauso da parte di familiari e amici.

Il feretro dell'ex sindaco nella camera ardente allestita nella Sala dell'Urbanistica a Palazzo Marino (foto Mianews)

Le parole di ricordo del sindaco Sala

Presente il sindaco Giuseppe Sala, che in questo tristissimo e difficile momento ha voluto ricordarlo con queste parole: "per me, anche nel momento in cui lui non c’è più, è come se continuasse a portare un contributo alla comunità a cui ha dato tanto" .

Il sindaco è intervenuto nella Sala dell'Urbanistica rivolgendosi ai famigliari, tra cui il figlio Stefano:

"È come se avesse fatto quest’ultimo atto post mortem, ma in un momento storico così difficile, in cui viviamo circondati da guerre e cose che non vanno, un mondo più complesso rispetto a quello in cui Pillitteri ha fatto il sindaco. Bisogna stare insieme e fare tesoro degli insegnamenti. E Paolo Pillitteri ce ne ha dati tanti di insegnamenti.

L'arrivo del feretro dell'ex sindaco Paolo Pillitteri a Palazzo Marino (foto Mianews)

Sempre rivolgendosi a Stefano Pillitteri ha continuato: "Qualcosa di indubitabile è che tuo padre abbia molto amato la città. La vita da sindaco è così: è fatta di emozioni, soddisfazioni e anche di frustrazioni. Vorresti che tutto andasse bene e che, aggiungo, tutti ti volessero bene perché ti senti al centro di qualcosa che è in continua evoluzione". È qualcosa in cui tu sei sempre a meditare su chi ti sta intorno e la relazione tra te stesso e i tuoi concittadini. Alla fine ne viene fuori che è un lavoro che ti espone tantissimo alle relazioni sociali ma è un lavoro anche di grandissima solitudine".

Nel ricordarlo il sindaco afferma "credo che a noi sia rimasto e rimarrà sempre il suo sorriso, un sorriso un po’ sornione, aveva sempre questo volto che era di apertura a tutto ciò che gli stava intorno, quella gioia a volte anche un po’ trattenuta. La dimostrazione dell’affetto di questi giorni nei confronti di Paolo Pillitteri è importante. Penso che nessuno possa capire cosa vuol dire fare il sindaco di Milano come chi lo sta facendo. Nessuno può essere partecipe a quella che è una vita un po' particolare" ha affermato Sala.

Il figlio Stefano: "La sua Milano da sindaco, una città ricca di iniziative"

Alla camera ardente il figlio Stefano ha voluto ricordare come la città amministrata dal padre a Palazzo Marino fosse una Milano molto viva e piena di iniziative:

"A distanza di tempo tutti siamo in grado di poter vedere che cos’era quella città che non era semplicemente né dei rampanti né del cinismo ma era una città estremamente ricca di iniziative, estremamente viva ed estremamente libera. La storia di mio padre è molto lunga per quanto riguarda il legame con questo palazzo, perché inizia nel 1971 quando diventa assessore alla cultura. Dopodiché, questo palazzo ha rappresentato moltissimo per mio padre, non soltanto negli anni da assessore ma anche in quelli da sindaco. - ha aggiunto il figlio di Pillitteri - Sono stati anni molto particolari per questa città e per un lungo periodo sono stati definiti gli anni della Milano da bere con un’accezione abbastanza demonizzante.

Il fatto che mio padre sia stato sindaco in quel momento di culmine di Milano, negli anni in cui era sindaco finì sulla copertina di Time, è stato il coronamento di una sua carriera amministrativa fortemente incentrata in questa città. Sugli altri anni sarebbe bello calasse l’oblio, ma non è possibile, perché dobbiamo essere consapevoli che quello che è successo dal 1992 in poi ha cambiato il Paese, ha cambiato la città e ognuno è in grado di dare un giudizio".

L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini

"Un uomo, sensibile, amabile e di grande umanità, che ci dispiace non sia più con noi. Era un amico, un predecessore, una persona che ha dato molto a Milano ma sopratutto l’ha rigenerata sul piano culturale". Così l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini ha ricordato Paolo Pillitteri, dopo avergli reso omaggio alla camera ardente allestita a Palazzo Marino. Gli anni in cui era sindaco "erano momenti particolari che ha saputo vivere e amplificare dando un suo connotato di inventiva e creatività. Peccato non sia più con noi", ha affermato Albertini.

 

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