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Le 10mila luci all'Arco della Pace ci insegnano perché lo stop al Ddl Zan non fermerà mai questa battaglia

Milano si è mobilitata a difesa del ddl Zan dopo la bocciatura al Senato nella giornata di mercoledì.

Le 10mila luci all'Arco della Pace ci insegnano perché lo stop al Ddl Zan non fermerà mai questa battaglia
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Le 10mila luci all'Arco della Pace.

Le 10mila luci all'Arco della Pace

MILANO - L'Arco della Pace ieri sera ha accolto, ancora una volta, una Milano che non smetterà mai di lottare per i diritti di tutti, nonostante il Senato due giorni fa abbia fermato un disegno di legge che avrebbe supportato questa battaglia anche sul piano legislativo.

A Milano ieri sera c'erano 10mila persone. In settimana, in un presidio organizzato in meno di 24 ore. 10mila luci che hanno mandato un messaggio forte e chiaro: "Noi ci siamo e non ci fermeremo mai".

"Però vedi? Milano risponde sempre"

L'appuntamento era per le 19 di giovedì 28 ottobre 2021: pochi minuti prima dell'ora fissata qualche centinaio di persone ci sono, anche se passando tra i presenti si sentono commenti del tipo "Speravo ci fosse più gente". Più passano i minuti più gruppi e singoli si ammassano in piazza, arrivano a flotte da Parco Sempione, è un flusso continuo di giovani, lavoratori, pensionati, gruppetti, coppie, amici, fidanzati, sconosciuti, studenti. Piano piano la piazza sotto l'Arco della Pace si riempie sempre più. I manifestanti sono invitati a lasciare i gradoni, dove fino a poco prima c'era un gruppo di sportivi che faceva addominali e piegamenti sui tappetini, e a posizionarsi sotto l'Arco, così che visivamente sia chiaro a tutti quanti sono.
Mi passa accanto una coppia di ragazzi dall'accento siculo, e uno sorridendo commenta :"Però vedi? Milano risponde sempre".

Girando per la folla non ci si può non stupire dell'eterogeneità delle persone presenti: genitori con bambini nel passeggino, ragazzi universitari intenti in un profondo elogio all'incoerenza, una ragazza impegnata in una conversazione al telefono in un inglese stentato che quando finisce la telefonata spiega che stava facendo una lezione di lingua per impararlo ma che non poteva non esserci, c'è chi era fuori con il cane e di questa protesta non sapeva nulla ma ha deciso di partecipare d'improvviso perché ci crede. Ci sono coppie di ragazzi che si baciano senza la paura che qualche sguardo disgustato possa giudicarli, che qualche mano feroce possa colpirli, consapevoli che accanto a loro ci sono migliaia di persone pronte a difenderli. Ci sono amici, compagni di scuola o di corso, tanti lavoratori usciti ora dall'ufficio, qualche uomo elegante in giacca e cravatta. Ci sono stranieri, chi parla spagnolo, chi inglese e chi coreano, c'è chi arriva sudato in bicicletta sperando di aver scampato il ritardo e chi tira fuori una birra e mentre aspetta l'inizio delle danze se la sorseggia con calma.

Le bandiere arcobaleno questa volta non sono molte, così come i carelli e i manifesti che solitamente affollano questi eventi: non c'è stato il tempo di prepararli. Ma il tempo per esserci lo hanno trovato tutti.
Alte sventolano invece le bandiere de I sentinelli di Milano, dei Verdi, dei Viola e di tutte le sigle che hanno partecipato a organizzare in tempi record questo presidio che nonostante il preavviso di neppure un giorno ha raccolto in piazza - dicono - 10mila persone.

Canti accorati per un unico messaggio: continueremo a lottare

Dopo i discorsi di Luca Paladini, de i Sentinelli di Milano, Fabio Pellegatta, di Arci Gay Milano, e Guglielmo Giannotta, attivista del Coordinamento Arcobaleno, nell'idea degli organizzatori dell'evento tutti i presenti si sarebbero dovuti sdraiare in piazza, come simbolo dei diritti calpestati in aula con lo stop al Ddl Zan.

Un'idea che - con grande gioia di tutti, vista la folta partecipazione - ieri sera non era materialmente realizzabile, i presenti erano così tanti che non ci sarebbero mai state 10mila persone sdraiate, considerato che a stento ci stavano in piedi.

Paladini ha allora invitato tutti a sedersi, ad accendere la torcia dei cellulari e simbolicamente rialzarsi, così come faranno dopo questo sgambetto della politica. In pochi secondo la piazza si è trasformata in una distesa di lucciole emozionate, determinate e unite. 10mila luci con un solo obiettivo.

Dopo due minuti di silenzio (sì, 10mila persone quasi contemporaneamente in silenzio per due minuti), un coro ha intonato il canto "We shall overcome" mentre Pellegatta spiegava:

"Prendiamo in prestito questo canto del movimento dei diritti civili americano per dire che noi non ci fermiamo, andremo avanti e ce la faremo per costruire una società più aperta e plurale dove ognuno ha il suo posto".

La manifestazione si è conclusa dopo aver cantato insieme Bella ciao e Lady Gaga: un flash mob veloce, che in poco più di un'ora ha chiarito cosa, una buona fetta di Milano, pensa di quanto successo al Senato mercoledì scorso: "Noi ci siamo e non molleremo mai".

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Giordana Liliana Monti

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