Sicurezza in casa d’estate, consigli per gli anziani

Chi non andrà in vacanza deve stare attento a non cadere in tranelli e imbrogli

Sicurezza in casa d’estate, consigli per gli anziani
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Sicurezza in casa d’estate, un problema sempre più pressante, specialmente per gli anziani durante il periodo estivo e delle vacanze. Non solo perché corrono innumerevoli rischi di incidente ogni volta che si impegnano nell’esecuzione di vari lavori, ma anche perché, spesso e volentieri, finiscono nel mirino di malviventi e truffatori. Le cronache sono infarcite di truffe agli anziani: come difendersi? È importante, saper riconoscere le situazioni più a rischio, conoscere gli elementi che possono far pensare che sia in atto un tentativo di truffa e, di conseguenza, i comportamenti da assumere per prevenire gli atti dei delinquenti e per mantenere alta la sicurezza in casa d’estate.

Questione di sicurezza in casa d’estate

Tra le truffe in casa d’estate, non si annoverano solo quelle portate a termine da falsi tecnici di acqua, luce e gas. Ma anche quelle di chi si spaccia per funzionario INPS o dell’Agenzia delle Entrate, con il pretesto di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva. Ecco poi i falsi assistenti sociali, che adducono il pretesto di dover valutare le condizioni di salute o di vita dell’utente. A questi si aggiungono i falsi funzionari del Catasto che invece si presentano a casa del malcapitato dicendo di dover misurare l’appartamento. Solitamente i malviventi agiscono in coppia. Quando entrano in azione insieme, mentre uno con un pretesto distrae l’anziano, l’altro cerca di rubare soldi o valori.

Come si comportano in coppia

Quando invece agiscono singolarmente, il primo entra nella casa della vittima con un pretesto cercando di portare via un oggetto qualsiasi; in un secondo momento il complice, spacciandosi per un agente di polizia, si presenta presso l’abitazione chiedendo alla persona anziana se riconosce l’oggetto e invita a controllare se manca altro. In questo modo, è la stessa persona che mostra al malintenzionato il posto dove conserva soldi o preziosi. Solitamente questo secondo genere di azioni sono più dannose delle prime, perché culminano nel furto di beni di grande valore, non solo materiale, ma anche affettivo.

Come correre ai ripari

In primo luogo va detto che non è affatto obbligatorio far entrare in casa Operatori o Funzionari di enti pubblici o privati o di associazioni, senza aver verificato prima la loro reale identità. Ciò è possibile telefonando direttamente all’Ente o Associazione a cui dicono di appartenere o chiedendo l’aiuto delle forze di polizia, di parenti, amici o vicini. Il più delle volte può essere, infatti, sufficiente la comunicazione, a chi vuole entrare in casa, di voler verificare la sua identità o di voler chiamare un vicino o un parente, per farlo allontanare, se si tratta di malintenzionati. É bene, inoltre, ricordare che, prima di procedere a controlli presso le abitazioni, gli Enti affiggono degli avvisi nel palazzo o contattano direttamente e in anticipo le persone per fissare un appuntamento.

Le verifiche necessarie

Tutte queste verifiche occorre farle immediatamente. Perché, una volta che la persona si è introdotta nell’abitazione, è difficile e non consigliabile effettuare telefonate o chiedere aiuto. In quanto i truffatori potrebbero reagire in maniera imprevedibile. Se i truffatori si trovano già in casa, è importante osservarli bene di modo da rilevare eventuali particolari. Da riportare successivamente nella denuncia, che possono essere utili alla loro identificazione. E, qualora si allontanino con un mezzo di trasporto, cercare di rilevare il modello, la targa, e la direzione percorsa. In ogni caso è bene chiamare subito le forze dell’ordine per la denuncia, senza toccare nulla, anche al fine di consentire di rilevare eventuali impronte.

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