La villa del boss diventa una comunità protetta per bambini e ragazzi

Sarà una comunità per bambini e ragazzi gestita dalla cooperativa Aibc di San Giuliano Milanese.

La villa del boss diventa una comunità protetta per bambini e ragazzi
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La villa del boss diventa una comunità protetta per bambini e ragazzi.

La villa del boss diventa una comunità protetta per bambini e ragazzi

BUCCINASCO – A dicembre il Comune aveva detto di volerci fare una comunità protetta, di trasformare così una villa simbolo della criminalità organizzata a Buccinasco in nido sicuro per bambini e ragazzi che attraversano momenti di difficoltà e devono affrontare problemi famigliari.

Un progetto è ora realtà

La villa di via Odessa confiscata nel 2007 sarà una comunità per bambini e ragazzi gestita dalla cooperativa Aibc di San Giuliano Milanese che si occupa di situazioni di disagio e propone servizi di accoglienza, integrazione e percorsi di affido. Un “nido” utile per tutto il distretto del Piano di Zona, lo strumento strategico che coordina i servizi sociali dei comuni di Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico, Cusago e Trezzano sul Naviglio. Insomma, i bambini seguiti dal Servizio Tutela Minori di tutto il distretto avranno la possibilità di vivere un periodo all’interno della villa, seguiti da operatori esperti.

Da villa bunker a casa per bambini e ragazzi.

Un simbolo della ‘ndrangheta, dove i Sergi tessevano traffici e sequestri, a luogo di interesse sociale. La villa è un simbolo della criminalità organizzata che ha operato in questa città, macchiandone il nome, sporcandola. Devastandola. Cicatrici che rimangono ma che si provano a coprire dando un altro senso, un altro obiettivo a quel luogo di mafia.

La villa che fu

La villa bunker, enorme, circondata da un ampio giardino, apparteneva al boss sanguinario Paolo Sergi, condannato a sei ergastoli per omicidi, droga ed estorsioni, morto nel 2016 a 68 anni dopo una lunga malattia. La sua villa in via Odessa al civico 3 era passata dalle mani della’ndrina a quelle di una cooperativa che ne aveva fatto un asilo. Ma le spese erano diventate troppo onerose e l’asilo ha dovuto chiudere i battenti.

Le parole di sindaco e assessore

“Abbiamo estinto noi il mutuo e rimesso a disposizione la villa. Il valore sociale è altissimo”, ricorda il sindaco Rino Pruiti. “Questa è la vittoria dello Stato che riconverte i beni sottratti ai mafiosi mettendoli a disposizione dei più fragili – sottolinea l’assessore alla Cultura antimafia Rosa Palone –. Un significato simbolico e morale: questa casa da covo di ‘ndrangheta diventa così luogo sicuro per aiutare bambini e ragazzi in difficoltà”.

Francesca Grillo

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