Via in Consiglio comunale alla variante per il completamento del quartiere Burgo
Le opposizioni per protesta non partecipano al voto: le parole dell’Amministrazione comunale e la nota di Fratelli d’Italia con cui spiegano il loro abbandono dell’aula
Dopo un lungo percorso fatto di numerose interlocuzioni e un interminabile iter amministrativo previsto dalle norme, il Consiglio comunale di Corsico ha approvato la variante per il completamento del quartiere Burgo.
Ok del Consiglio comunale alla variante per il completamento del quartiere Burgo
CORSICO - Si tratta di un “piano lungimirante che aumenta il verde pubblico di 18mila mq, riduce il consumo di suolo rispetto alle previsioni, diminuisce i volumi edificatori del 20% (-10mila mq) e conferisce all’area una chiara vocazione residenziale con una parte di commerciale e servizi da sempre richiesti dalla cittadinanza”, spiega il sindaco Stefano Martino Ventura.
Il piano completa anche la viabilità del comparto, con un sistema a doppia rotatoria su via Laura Conti che consentirà di semplificare l'accesso e l'uscita dal quartiere. La variante interviene sulla vasta area incompiuta tra via Iotti e via Morante, su cui il proprietario aveva già versato, anni fa, gli oneri di urbanizzazione anche per la parte non edificata del comparto.
Un percorso iniziato anni fa: le fasi prima di arrivare all'approvazione
La proposta di variante, votata e approvata durante l’ultima convocazione del Consiglio comunale, è stata preceduta da studi e approfondimenti per trovare la soluzione migliore per i cittadini attualmente residenti e per quelli che popoleranno il quartiere. Un percorso iniziato anni fa, proseguito con un protocollo di intesa tra Amministrazione e proprietà delle aree (nel 2021), interlocuzioni con Anas per la viabilità, formulazione delle linee di indirizzo sulla variante e, infine, la presentazione della variante.
Il primo cittadino di Corsico illustra il progetto nei dettagli
Il sindaco Ventura ha spiegato i dettagli della proposta:
“Eliminando definitivamente il produttivo dal quartiere, ormai anacronistico, le nuove edificazioni saranno prevalentemente residenziali e 3mila mq saranno riservati all'edilizia convenzionata.
Il Piano – prosegue il primo cittadino – consentirà inoltre di completare il parco delle colline e il Comune riprenderà la competenza diretta delle manutenzioni e del taglio dell'erba, attualmente in capo all'operatore proprietario delle aree; sarà inoltre realizzato un filare alberato per separare il quartiere residenziale dall’area industriale e produttiva al di là della ferrovia”.
L'area commerciale prevederà anche negozi di vicinato mentre per l'area destinata al terziario ci saranno anche 500 mq per servizi dedicati all’infanzia: si pensa a un asilo nido convenzionato, ma la proposta sarà valutata nel momento dell'effettiva realizzazione, anche in base alle esigenze espresse dalla popolazione”.
Il Movimento 5 Stelle diserta la seduta
Alla seduta non ha partecipato il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca Vitali, che nel corso degli anni non aveva mancato di sottolineare più di una perplessità sull’edificazione (non procrastinabile, comunque, essendo già parte di un progetto che prevedeva una seconda fase di lavori e su cui la proprietà del terreno ha già versato da anni oneri di urbanizzazione, ndr). Alla variante sono state presentate undici osservazioni, da parte di soggetti privati ed esponenti politici, alcune di esse accolte.
T.G.
Le opposizioni abbandonano l’aula al momento del voto: la spiegazione data da Fratelli d’Italia
Le opposizioni, dopo un acceso dibattito in cui hanno rimarcato cosa a loro avviso non funziona in questa variante, hanno abbandonato l’aula al momento del voto. In una nota diffusa sui social, abbiamo le motivazioni di tale gesto, espresse dal gruppo di Fratelli d’Italia, che pubblichiamo
integralmente:
“L’unico aspetto positivo di questa variante è che finalmente tutte le forze politiche, persino i latitanti cinque stelle, hanno capito e ammesso che l’area aveva ed ha una vocazione prettamente residenziale. Andava terminata perché un quartiere monco da vent'anni era un dispetto a tutta la città. Ma andava terminato bene e purtroppo ciò che hanno proposto Pd e 5 stelle purtroppo aveva e ha numerose lacune addirittura peggiorative!
Per quanto riguarda il resto, abbiamo confermato la decisione di non partecipare alla realizzazione di un grosso pasticcio che non risolve i problemi sul tavolo e rimanda tutti gli aspetti complessi della lottizzazione ad un futuro prossimo che nessuno è in grado di stimare. Resta il fatto che l’operatore privato attraverso questa variante ha acquisito un potere e una potenzialità economica che se anche ci vorrà o potrà in futuro aggiustare le magagne ancora presenti in questa variante, dovrà faticosamente contrastare.
In poche parole l’amministrazione ha ceduto una capacità contrattuale lasciando aperti tutti i problemi conosciuti da anni. Ciliegina è stata l’ammissione degli stessi consiglieri di maggioranza che, senza una nostra osservazione, avrebbero regalato 2 milioni e 500mila euro all’operatore privato”.
Contestazioni fatte nel tempo dalle opposizioni:
1) Mancanza di coinvolgimento dei consiglieri dell’opposizione nel percorso di redazione della variante durato quattro anni. Malgrado le sollecitazioni anche scritte dei rappresentanti dell’opposizione di partecipare attivamente alla costruzione della variante, sono sempre state escluse fino a ieri sera, quando il sindaco ha chiesto di partecipare “con un voto unanime”. Ciò è stato interpretato come una provocazione.
2) Non si capisce il motivo per cui la variante a questo piano non sia stata inserita nella variante generale al piano di governo del territorio che sarà presentata a breve.
3) Nella variante è prevista la possibilità di realizzare media distribuzione: cosa che le opposizioni ritenevano di eleminare a favore del solo commercio di vicinato.
4) Abbiamo proposto una modifica delle altezze degli edifici di una parte del quartiere per aumentare la superfice verde, ma è stata bocciata.
5) La mancanza di dati certi sull’impegno da parte dell’impegno a realizzare 500 metri quadri di superfici da dedicare a funzioni di interessi pubblici, come asilo nido.
6) La viabilità: da e per la Nuova Vigevanese è stato previsto un sistema detto “non interferente” che va contro tutte le logiche della gestione dei controviali della nuova vigevanese, tanto che è stato contestato anche dal comune di Cesano Boscone. Inoltre, anche la ciclopedonalizzazione dell’alzaia del naviglio fa un passo indietro perché invece di completarla con le risorse generate dalla prima convenzione – sgravando il passaggio dei tir - si decide di eliminare dall’attuale attuazione anche il ponticello sulla roggia già previsto”.
Gruppo consiliare
Fratelli d’Italia Corsico