Venti posti letto al San Paolo per pazienti covid con sintomi lievi

L’assistenza medica e infermieristica è garantita h24, 7 giorni su 7 con personale dell’Asst che l’Azienda ha ricollocato da altri reparti.

Venti posti letto al San Paolo per pazienti covid con sintomi lievi
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Venti posti letto al San Paolo per pazienti covid con sintomi lievi.

Venti posti letto al San Paolo per pazienti covid con sintomi lievi

MILANO – Al via presso l'Ospedale San Paolo l’attivazione di 20 posti letto di Degenza di Sorveglianza per la gestione dell’emergenza sanitaria da covid-19.

Il reparto sarà collocato al sesto piano del blocco A

Il reparto, collocato al sesto piano del blocco A, accoglierà pazienti autosufficienti con sintomatologia respiratoria
lieve “suggestiva per infezione da covid-19 che richiedano quarantena fiduciaria e bassi bisogni clinico – assistenziali”, spiegano dall’ospedale.

Assistenza medica e infermieristica garantita h24, 7 giorni su 7

L’assistenza medica e infermieristica è garantita h24, 7 giorni su 7 con personale dell’Asst che l’Azienda ha ricollocato da altri reparti. “Un aiuto concreto al territorio e a supporto a quei medici di Medicina Generale che, in questo momento di emergenza, non possono essere direttamente impiegati nelle attività di assistenza al domicilio dei pazienti perché contagiati o per l’elevato numero di casi da seguire – ancora dal San Paolo –. La proposta di ricovero di questa tipologia di pazienti potrà avvenire su indicazione del medico di Medicina Generale, di un pronto soccorso oppure su proposta del medico di centrale Areu, dopo verifica delle condizioni cliniche effettuate dal soccorritore”.

Intervento immediato in caso di peggioramento improvviso

“Il nostro è un lavoro di supporto al territorio per favorire la guarigione del malato che, trovandosi già “sorvegliato” in ospedale, ci permette di intervenire immediatamente in caso di improvvise complicanze cliniche” dichiara Matteo Stocco, Direttore Generale dell’ASST Santi Paolo e Carlo. La pandemia sta colpendo soggetti che evidenziano quadri clinici differenti. Si osservano situazioni che da paucisintomatici (febbre, tosse, sintomi lievi) evolvono in distress respiratorio (fame d'aria) in tempi rapidi, con peggioramento delle condizioni cliniche e necessità di ricovero ospedaliero immediato. Al momento non vi sono evidenze chiare che possano fare identificare i pazienti a maggiore rischio di complicanze di questo tipo.

Un'alternativa alla quarantena per pazienti con sintomatologia lieve

L’indicazione attuale per i pazienti con sintomi lievi è quella di quarantena fiduciaria con controllo della temperatura e della frequenza respiratoria. In alcuni casi agli stessi pazienti può essere prescritta la somministrazione di ossigeno domiciliare. Per questa tipologia di pazienti, laddove possibile, è ipotizzabile, in alternativa alla quarantena domiciliare, un periodo di osservazione in ambiente protetto, con sorveglianza garantita da personale ospedaliero per assicurare la sicurezza nell’effettuazione dell’isolamento. Ai pazienti viene misurata regolarmente (2 volte al giorno) la temperatura corporea e la saturazione di ossigeno e viene condotto una volta al giorno il
test del cammino.

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