Vaccini obbligatori | Genitori contro la preside di Assago: "Ha minacciato di lasciare i bambini a casa", ma lei si difende
Per evitare che i bambini rimanessero bloccati fuori da scuola, i genitori, una dozzina almeno, hanno chiamato un avvocato.
Vaccini obbligatori | Genitori contro la preside di Assago: "Ha minacciato di lasciare i bambini a casa", ma lei si difende.
Vaccini obbligatori | Genitori contro la preside di Assago: "Ha minacciato di lasciare i bambini a casa", ma lei si difende
ASSAGO – Lo scontro tra alcuni genitori dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia, le elementari e le medie dell’Istituto Margherita Hack e la preside Antonella Maria Vilella è finito nelle tortuose vie legali. Il motivo? La consegna dei documenti per gli obblighi vaccinali dei piccoli, da portare a scuola entro metà marzo.
Tre diverse procedure
C’era chi aveva consegnato subito il libretto vaccinale, a settembre, con tutto in regola. Chi aveva presentato l’autocertificazione con l’obbligo di mostrare il libretto nei giorni scorsi, e chi aveva optato per la terza strada: la consegna di una lettera con l’appuntamento dell’Ats. Per chi non ha figli, non è facile entrare nel groviglio burocratico di queste strade, una rete che ha messo in difficoltà anche il personale scolastico e la dirigente stessa, tra procedure, normative e lettere da mandare.
È proprio una lettera al centro della diatriba.
“La preside ci ha mandato un foglio in cui minacciava di sospendere dalla frequenza scolastica i bambini non in regola con le procedure, ma noi, genitori che avevano preso appuntamento con l’Ast, avevamo tutti i documenti in ordine”, lamentano i genitori che si sono visti consegnare il documento con scritto che dal 19 marzo i bambini non in regola dovevano rimanere a casa.
Genitori per vie legali
“Assurdo – commentano – stavamo seguendo il percorso che la legge ci ha imposto”. Per evitare che i bambini rimanessero bloccati fuori da scuola, i genitori, una dozzina almeno, hanno chiamato un avvocato. “Ci siamo rivolti a un legale per rispondere all’atto illegittimo della dirigente”. Detto, fatto, l’avvocato ha mandato una diffida alla preside accusandola di abuso d’ufficio, per aver preso in autonomia la decisione della sospensione, e per le minacce alle famiglie.
La replica della preside
Ma la dirigente non ci sta: “Non ho scelto io, mi sono semplicemente attenuta alle disposizioni di Ats che ha anche inviato le lettere da mandare ai genitori – racconta Vilella –, quindi nessuna scelta in autonomia e tanto meno minaccia. Purtroppo le normative e le circolari che vengono inviate spesso non sono precise: ci vorrebbe maggior chiarezza. Ma mai ho agito per mia volontà senza seguire le disposizioni degli enti competenti”. E aggiunge: “Mi dispiace per il conflitto che si è venuto a creare, io cerco sempre di tutelare le famiglie e i bambini”.
La sfiducia permane
Il provvedimento è stato ritirato, ma la sfiducia rimane: “Abbiamo dovuto pagare un avvocato per difendere un nostro diritto. Chi non poteva permetterselo cosa avrebbe potuto fare per tutelarsi? Purtroppo tra genitori e dirigente ci vuole un rapporto di fiducia che in questo caso viene a mancare. Alcuni pensano di ritirare i figli, fargli cambiare scuola. Un comportamento così è lesivo e penalizzante”, aggiungono i genitori ancora avvelenati.
Ma la preside vuole evitare lo scontro: “Mi dispiace per quello che si è creato, ma invito i genitori a riflettere sul fatto che nessuno dell’istituto vuole penalizzare qualcuno, soprattutto gli alunni, anzi, la nostra missione è sempre stata quella di creare un ambiente scolastico tutelato e sicuro”.
Francesca Grillo
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