Editoriale | Un’ordinaria settimana di follia

Due rappresentazioni da “tutto esaurito” hanno segnato, vincendo il caldo inusuale, le serate di sabato e domenica scorsi al teatro San Luigi di Corsico.

Editoriale | Un’ordinaria settimana di follia
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CORSICO - Questa settimana non vi racconto di guerre, crisi economiche e sfighe varie. Ce la meritiamo tutti, forse, una settimana di pausa da tutto ciò.

Una settimana “old style”

Preferisco invece raccontarvi in questa pagina una settimana “old style”, quella appena trascorsa da chi vi scrive. Sto abbozzando questa “introduzione” in uno stato semi-pietoso dopo il concertone di Vasco terminato qualche ora fa (le cui note, da quanto ho letto sui social - complice anche il vento portato dal maltempo - si sono sentite anche nei nostri Comuni).

Dopo una vita, lo scorso week end sono tornato anche a calcare il palco di un teatro, come da ormai tanto (troppo) tempo non si riusciva/poteva fare. L’emozione è stata tanta, al di là di quella fisiologica che sempre accompagna il “prima della prima”, per me e per tutti i miei compagni di viaggio: quelli ormai di una vita e i nuovi arrivati.

Il pubblico ha gradito, e questo è senz’altro positivo; ma la vera vittoria, come qui di seguito vi racconterà meglio il presidente della Compagnia teatrale di cui faccio parte, è stato riuscire ad iniziare, e portare a compimento, un duro lavoro, che spesso si dà per scontato, specie quando ci si accosta al teatro amatoriale: lunghe ore di prove dopo infinite giornate di lavoro, ritrovarsi a studiare “la parte” all’una di notte perché non c’è tempo in orari più consoni, produrre da zero 40 e più costumi d’epoca, le scenografie, prove su prove per non sbagliare neanche una nota o un passo delle coreografie, la regia che dirige, corregge e segna la via, la macchina organizzativa, sempre dimenticata ma essenziale tanto quanto chi sale sul palcoscenico.

“Ma chi te/ve lo fa fare?” pare spontaneo domandarsi. La magia del teatro è difficile da raccontare, molto più semplice viverla da protagonista o da spettatore. Da parte mia, un grande grazie a tutti i compagni di viaggio per questa “ennesima” avventura vissuta assieme.

Un tuffo nel passato, dunque, in questi ultimi giorni, con la fervida speranza che questo presente così “diverso” dagli ultimi due anni possa essere il nostro futuro.

Andrea Demarchi

I "...Non a Caso" tornano in scena

musical “Forza Venite Gente”
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Due rappresentazioni da “tutto esaurito” hanno segnato, vincendo il caldo inusuale, le serate di sabato e domenica scorsi al teatro San Luigi di Corsico.

Il successo del musical “Forza Venite Gente” - interpretato dalla Compagnia dei …Non a Caso – nasce da un lavoro meticoloso lungo quasi un anno. Un tempo in cui i “talenti” di ciascuno sono stati sollecitati ed incoraggiati, anche con fermezza, a risplendere nella luce che, sul palcoscenico, ha avvolto le individualità fondendole in un complesso armonioso, gradevolissimo da vedere e da ascoltare. I calorosi applausi, anche a scena aperta, ne sono stati una chiara testimonianza.

A decretare il successo sicuramente ci sta il contenuto. Infatti, la narrazione che unisce le tappe della vita di San Francesco (vangelo puro) appare di assoluta attualità; come un filo rosso costruito su un dialogo serrato, ironico quanto basta, dai tratti espressivi coinvolgenti, tra Pietro di Bernardone, il padre, e la Cenciosa, che oggi chiameremmo clochard.

Ecco dunque srotolarsi da un lato i pensieri di un padre che “pretende” di costruire il futuro del figlio, ma vede sfaldarsi i suoi progetti, addirittura si vede scalzato da un’altra figura di riferimento (in questo caso, un altro “Padre”). Dall’altro, a mo’ di contraltare, viene proposta una certa saggezza popolare - appunto la Cenciosa - che tuttavia viene irrisa e inascoltata. Nel finale, scandito dal Cantico delle Creature, tutto si ricompone.

Questo messaggio ha trovato un contesto fecondo nelle scene di gruppo, nelle coreografie avvincenti, nelle interpretazioni canore che hanno suscitato visibili emozioni, nei costumi sfavillanti, nella scenografia essenziale ma molto efficace, in oggetti di scena ben realizzati. Il tutto frutto di una regia impeccabile (a volte implacabile), di una preparazione musicale rigorosa, di un’assistenza tecnica e di scena competente e di una organizzazione puntuale e precisa.

Un’ultima, ma non secondaria, annotazione. Nelle riflessioni dei componenti della Compagnia sfociate a commento dell’esperienza, il leitmotiv, oltre ai molti ringraziamenti reciproci, è stato l’aver sperimentato la bellezza e la forza di un gruppo, dove convivono armonicamente età e sensibilità differenti, in cammino verso un unico scopo. Un bell’esempio di vita, anche per altri contesti.

Carlo Zanini - Presidente dei “...Non a Caso”

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