La ricerca della verità continua

Una panchina gialla per Giulio Regeni a Opera: l'inaugurazione

A otto anni dal suo sequestro e dal suo omicidio il Comune di Opera inaugura una panchina in sua memoria

Una panchina gialla per Giulio Regeni a Opera: l'inaugurazione
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"Al suo sguardo aperto sul mondo" è scritto sulla targa della panchina gialla che Opera dedica a Giulio Regeni, il ragazzo rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. Giulio "era un ragazzo cittadino del mondo", dice la sindaca Barbara Barbieri, che denuncia "troppo silenzio ed evidenti depistaggi su questa giovane triste morte".

Opera: oggi l'inaugurazione della panchina gialla per Giulio Regeni

OPERA - "Sono trascorsi otto anni dal giorno in cui Giulio Regeni scomparve al Cairo, in Egitto. Oggi Opera è orgogliosa di inaugurare la panchina gialla a lui dedicata, che diventa così un simbolo sotto gli occhi di tutta la città per non dimenticarlo".

Così la sindaca Barbara Barbieri, che continua:

"Perché intitolare una panchina a Regeni? Perchè era un ragazzo cittadino del mondo, un italiano che ha studiato all’estero e all’estero ha voluto dedicare la sua missione di ricercatore. E perché c’è stato (e c'è tuttora) troppo silenzio ed evidenti depistaggi su questa giovane triste morte, difficile da accettare per tutti noi, impossibile per i genitori e gli amici" ha concluso Barbieri.

L'inaugurazione oggi pomeriggio

La panchina gialla per Giulio viene inaugurata questo pomeriggio, giovedì 25 gennaio, nella parte antistante il Municipio, in via Dante 12 a Opera.

La mamma di Giulio:"Tutto il male del mondo negli occhi di mio figlio"

Il corpo senza vita del ricercatore friulano di Fiumicello fu ritrovato sul ciglio dell’autostrada Il Cairo–Alessandria il 3 febbraio 2016, martoriato da evidenti segni di tortura, al punto che la madre Paola dichiarò, in una conferenza stampa successiva al ritrovamento, di aver visto sul volto del figlio "tutto il male del mondo".

La ricerca della verità non è mai finita

Da quel giorno la famiglia Regeni cerca verità e giustizia. A seguito di quanto disposto dal Giudice per l'Udienza Preliminare Roberto Ranazzi e dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dato il via libera al processo, i quattro 007 egiziani (Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abedal Sharif) imputati nel procedimento penale per il sequestro, la tortura e la morte di Giulio, sono stati rinviati a giudizio, come richiesto dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco.

La prima udienza, di fronte alla Corte d'Assise di Roma, è fissata per il 20 febbraio 2024.

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