Una casa per preti anziani nella Sacra Famiglia di Cesano
Sarà un posto accogliente, dove i preti anziani e che soffrono di patologie potranno trovare conforto e sostegno
Il “Nuovo San Carlo preti”, la casa per preti anziani, ha già aperto i battenti all'interno di Sacra Famiglia di Cesano. La nuova area al momento potrà ospitare contemporaneamente sedici sacerdoti ma in futuro si prevede di poter aggiungere ulteriori posti per poter rispondere a nuove richieste.
Alla Sacra Famiglia di Cesano nascerà una casa per preti anziani
CESANO BOSCONE – Un posto accogliente, dove i preti anziani e che soffrono di patologie possono trovare conforto e sostegno.
Il "Nuovo San Carlo preti”
Il sito Chiesa di Milano annuncia la creazione all’interno dell’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone del “Nuovo San Carlo preti”, un posto dove i sacerdoti anziani possono trovare “colleghi” e trascorrere il tempo insieme. Sacra Famiglia, in accordo con la Diocesi, ha aperto la nuova area di accoglienza.
Don Marco Bove spiega come sarà la nuova "casa"
“L’intenzione - racconta a Chiesa di Milano don Marco Bove, presidente di Fondazione Istituto Sacra Famiglia onlus – è creare un luogo più simile a una casa che a un reparto di degenza, dove sia possibile far vita comune con gli altri sacerdoti. Può ospitare sedici sacerdoti e si potranno aggiungere altre stanze in futuro, per rispondere a richieste sempre più crescenti”.
I preti anziani possono, inoltre, dare una mano nella vita religiosa all’interno dell’istituto. Chi lo desidera, può continuare a occuparsi di confessioni, comunioni e sostenere i frati cappuccini nelle loro attività. Un luogo che scongiura l’idea di “sentirsi messi da parte dopo aver trascorso una vita a disposizione degli altri”, sottolinea Bove.
In più, saranno organizzati incontri con i vicari di zona o con l’arcivescovo, per un momento di scambio sulla vita della diocesi. Il “Nuovo San Carlo preti” ha a disposizione diverse stanze, una cappella, spazi per accogliere parenti, amici e parrocchiani, sale comuni per pranzo e attività. Insomma, come evidenzia don Bove, si tratta di un “villaggio accogliente” dove poter trovare sostegno, condivisione e attenzione.