Un protocollo per aiutare le donne maltrattate a trovare autonomia e lavoro
Si tratta di una risposta concreta per aiutare le vittime maltrattate, italiane e straniere, che si rivolgono agli sportelli antiviolenza
Un protocollo operativo per aiutare le donne maltrattate a trovare lavoro, e di conseguenza l'autonomia, è stato sottoscritto dai Comuni di Rozzano, Melzo, San Donato Milanese, Rho, Cinisello Balsamo e Legnano.
Un protocollo per aiutare le donne maltrattate a trovare lavoro
ROZZANO - Aiutare le donne a riconnettersi con il contesto sociale di riferimento, ritrovare fiducia in relazioni interpersonali e socio-lavorative sane e avviare una ricerca del lavoro mirata.
L'accordo sottoscritto dai Comuni dell’area metropolitana
Tutto questo è possibile grazie al nuovo protocollo operativo firmato dai Comuni capofila delle rete antiviolenza dell’area metropolitana milanese: Rozzano, Melzo, San Donato Milanese, Rho, Cinisello Balsamo e Legnano, ancora una volta alleati in un progetto inclusivo per tutte le donne, italiane e straniere, che si rivolgono agli sportelli antiviolenza.
Rozzano ha firmato come ente capofila
Il Comune di Rozzano ha firmato anche in qualità di ente capofila dell’Ambito distrettuale Visconteo Sud Milano. L’accordo è stato siglato a Palazzo Isimbardi e vede protagonisti, insieme ai Comuni, la Città metropolitana di Milano, ATS Milano Città metropolitana e Afol Metropolitana.
Il sindaco di Rozzano: "Un passo fondamentale per le donne maltrattate"
“Trovare lavoro è un passo fondamentale per l'autonomia delle donne che decidono di fuoriuscire da una storia di violenza e che spesso si scontrano con diversi pregiudizi – dichiara il sindaco Gianni Ferretti –. In casi come questi è doveroso da parte delle istituzioni tutelarle e supportarle anche nell’inserimento nel mondo lavorativo. Significa accompagnarle verso la loro libertà economica e dare una nuova prospettiva di vita e di speranza per se stesse e per i propri figli.
Grazie a questo accordo potremo supportarle in un percorso di recupero esistenziale e d’autostima - commenta il sindaco - che riflette sia le aspirazioni professionali della donna sia la spendibilità sul mercato del lavoro attuale".
Gli obiettivi
L’intenzione del nuovo protocollo operativo è quella di sviluppare collaborazioni e sinergie tra i soggetti in prima linea che si occupano a vario titolo di politiche sociali, dal lavoro al welfare, alla salute e all’istruzione coinvolgendo i centri antiviolenza, agli operatori dei centri per l’impiego e gli enti di formazione professionale.
Il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali
"Molte donne che si rivolgono alla rete antiviolenza territoriale spesso provengono da particolari situazioni di isolamento, non hanno mai lavorato o non hanno una storia lavorativa documentata e documentabile con titoli di studio - spiega Cristina Perazzolo, vicesindaco e assessore alle politiche sociali -.
La firma di questo protocollo è la testimonianza dell'attenzione che gli Enti pubblici hanno sulla tematica della violenza contro le donne e rappresenta una risposta concreta per aiutare le vittime maltrattate definendo piani individuali di empowerment socio economico per il rilancio della loro indipendenza in ambito lavorativo e sociale".