Trezzano ricorda la vittima di mafia Giuseppe Bommarito con il libro della sorella
A Trezzano venerdì 24 febbraio la presentazione del libro “Albicocche e sangue”, con l’autrice Francesca Bommarito, sorella dell'appuntato ucciso nella strage mafiosa di via Scobar a Palermo nel 1983.
Appuntamento a Trezzano il prossimo venerdì 24 febbraio al Centro Socio Culturale per la presentazione del libro della sorella di Giuseppe Bommarito, ucciso nella strage mafiosa di via Scobar a Palermo nel 1983.
Trezzano ricorda Giuseppe Bommarito
TREZZANO SUL NAVIGLIO – Ogni anno il 21 marzo si leggono a voce alta gli oltre mille nomi delle vittime innocenti di mafia, oltre mille persone ammazzate dalla camorra, dalla ‘ndrangheta, dalla mafia. Perché impegnate nel loro lavoro nelle forze dell’ordine, nella magistratura, nel sindacato, nel giornalismo, nell’associazionismo, nella chiesa. O solo perché fratelli e sorelle, cittadini comuni.
Di quanti conosciamo le storie?
Con Libera – presidio Sud Ovest Milano “Angelo Vassallo” e Avviso Pubblico, il Comune di Trezzano sul Naviglio venerdì 24 febbraio alle ore 21 al Centro Socio Culturale organizza la presentazione del libro “Albicocche e sangue” di Francesca Bommarito, sorella di Giuseppe, appuntato ucciso nella strage mafiosa di via Scobar a Palermo nel 1983.
Con l’autrice alla serata parteciperà il prof. Nando Dalla Chiesa, presidente onorario di Libera e Lorenzo Frigerio, coordinatore di Libera informazione. Aprirà l’incontro Lorenzo Sanua, referente del presidio di Libera Sud Ovest Milano “Angelo Vassallo”.
Il sindaco Bottero: "Onorati di ospitare Francesca Bommarito"
“Siamo molto onorati di ospitare Francesca Bommarito a Trezzano – dichiara il sindaco Fabio Bottero – che, con il suo libro, ci racconterà la storia di suo fratello Giuseppe. Un momento importante nel percorso verso la Giornata nazionale dell’Impegno e della Memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, uomini e donne che abbiamo il dovere di ricordare come ci ha esortato nei giorni scorsi don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. Conoscere le storie e le vite di chi si è sacrificato per la giustizia e la legalità, attraverso le testimonianze dei loro familiari, ne mantiene viva la memoria e ci aiuta a costruire un ponte con le nuove generazioni”.
Nino Di Matteo, dalla prefazione di “Albicocche e sangue”
«Il 13 giugno del 1983, in via Scobar, tra i palazzoni senz'anima del sacco edilizio di Palermo, venivano uccisi tre carabinieri, il capitano D'Aleo, l'appuntato Bommarito e il carabiniere scelto Morici. Questo libro, scritto da Francesca Bommarito, contribuisce non solo a rendere onore alle vittime di quel vile agguato ma anche a inquadrarlo finalmente in un preciso disegno strategico della mafia corleonese e dei suoi vertici di allora, primi tra tutti Salvatore Riina e Bernardo Brusca. Per questo fu prima ucciso il capitano Basile e tre anni dopo il capitano D'Aleo. Sia l'uno che l'altro si erano avvalsi della preziosa collaborazione di un umile appuntato dei carabinieri, Giuseppe Bommarito, che con la sua tenacia, il suo fiuto investigativo, la sua capacità di conoscere e controllare il territorio, aveva intuito l'importanza di Monreale nello scacchiere complessivo di "cosa nostra" e messo in luce le complicità di politici e pubblici amministratori con i mafiosi. Per questo fu ucciso Bommarito. Tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per svolgere con passione, impegno e correttezza la loro "missione" meritano lo stesso rispetto».