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Tari: Corsico non ha deciso alcun aumento

Approvata la tariffa per il servizio di igiene ambientale che tiene in considerazione gli adeguamenti Istat e la maggiore produzione di rifiuti da parte delle famiglie.

Tari: Corsico non ha deciso alcun aumento
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Il Consiglio comunale ha approvato la tariffa per il servizio di igiene ambientale che tiene conto degli adeguamenti Istat e della maggiore produzione di rifiuti da parte delle famiglie.

Approvata la tariffa per il servizio di igiene ambientale

CORSICO - È di circa 25.000 euro in più il valore del piano finanziario TARI (tariffa sui rifiuti) approvato sabato dal Consiglio comunale di Corsico.

Crescita dei rifiuti da parte delle famiglie

Si è infatti passati da 3.625.135 euro del 2021 a 3.650.617 del 2022. Un aumento dovuto, da una parte a una crescita della quantità di rifiuti prodotti dalle famiglie, costrette a casa per l’emergenza Covid e da una corrispondente riduzione di quelli di commercianti e aziende. Dall’altra dall’aumento generalizzato dei costi di tutti i beni e servizi, anche a causa dell’impennarsi di quelli energetici. Una situazione che ha determinato uno scostamento fisiologico ed esclusivamente tecnico rispetto alla TARI pagata dalle famiglie l’anno scorso. L’amministrazione comunale, infatti, non ha deciso alcun aumento.

Il sindaco: lo scostamento medio è di poco più di 6 euro all’anno

«Le tariffe TARI – spiega il sindaco Stefano Martino Ventura – sono determinate dagli uffici secondo i principi tecnici definiti dall’autorità ARERA. La pandemia ha aumentato il conferimento di rifiuti delle utenze domestiche rispetto a quelle non domestiche, con un adeguamento medio a carico delle famiglie di 6,18 euro all’anno. È un fenomeno – prosegue il primo cittadino – che si è già verificato o si verificherà in tutti i comuni con l’approvazione del PEF 2022-2025, basato, per normativa, su dati del 2020». Gli uffici hanno quindi ripartito il valore complessivo della spesa tra i diversi utenti.

L'ufficio tributi sulla ripartizione dei costi

«Una volta definiti i costi del servizio con il PEF (piani economico finanziario) – spiegano all’ufficio tributi – questi devono essere distribuiti e suddivisi sui contribuenti. Il principio cardine nel definire la suddivisione dei costi tra le utenze è quello comunitario ribadito dall’art. 15 della Direttiva comunitaria 2006/12/CE. Tale principio comporta essenzialmente che il costo dello smaltimento dei rifiuti debba essere sostenuto da chi conferisce i rifiuti». Sulla base della produzione dei quantitativi di rifiuti, nel 2021 la ripartizione era del 55,31% a carico delle famiglie e il 44,69% delle utenze non domestiche. Mentre nel 2022, sulla base della produzione di scarti del 2020, è rispettivamente del 58,25% e del 41,75%.

Nessuna modifica dei parametri discrezionali

L’amministrazione ha deciso comunque di non modificare alcuno dei parametri discrezionali. «La minoranza in Consiglio comunale – evidenzia il sindaco Stefano Martino Ventura – non perde invece occasione di dimostrare pubblicamente che non conosce i più semplici meccanismi di funzionamento dei servizi pubblici, con toni del tutto irrispettosi e inadeguati a un serio dibattito pubblico».

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