le voci dei partecipanti

Tagli alla disabilità, anche il sud ovest Milano si mobilita: le interviste ad alcune protagoniste

Più di 300 persone hanno partecipato al flash mob davanti al palazzo di Regione Lombardia perchè questa battaglia non anneghi nell’indifferenza

Tagli alla disabilità, anche il sud ovest Milano si mobilita: le interviste ad alcune protagoniste
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Il sud ovest Milano si mobilita contro i tagli alla disabilità decisi da Regione Lombardia. Le nostre interviste al partecipato flash mob che si è tenuto davanti alla sede regionale in Piazza Città di Lombardia  (foto: Rosa Palone).

Tagli alla disabilità, anche il sud ovest Milano si mobilita: l’intervista

SUD OVEST MILANO - Ogni giorno è una sfida, una lotta, un compromesso con sé stessi e con il tempo. “La disabilità e la non autosufficienza non hanno liste di attesa, ma si fondano tutti i giorni sul sacrificio delle famiglie”, hanno scritto in un comunicato congiunto più di 50 associazioni dislocate sul territorio lombardo.

Unite, l’una a fianco dell'altra, per rimarcare la totale distanza dalla decisione di Regione Lombardia che, con la delibera 1669 del 28 dicembre 2023, ha operato tagli ai contributi delle misure B1 e B2, ossia coloro i quali assistono o hanno bisogno di assistenza per persone con disabilità gravi o gravissime.

La protesta davanti a Regione Lombardia

Al comunicato è seguito un flash mob davanti al palazzo della Regione, lo scorso 23 marzo. Alla manifestazione hanno partecipato più di 300 persone.

I partiti d’opposizione si sono scagliati sulla giunta regionale.

Il capogruppo del Partito Democratico, Pierfrancesco Majorino, ha dichiarato quanto “i tagli ai servizi e ai contributi sono una manovra cinica e grave”. Nicola Di Marco, capogruppo M5S Lombardia, ha aggiunto: "Se un assessore non è in grado di trovare, all’interno dell’intero bilancio regionale, che vale oltre 32 miliardi di euro, dieci milioni di euro per le persone con disabilità, allora non dovrebbe più fare l’assessore”.

L’oggetto del contendere è anche la cifra destinata alle famiglie e, come hanno scritto in molti e su molti cartelli davanti alla Regione, basterebbe l’0,03% del bilancio. Paola Pizzighini, consigliera M5S, sintetizza così: “Non avere cuore è la disabilità peggiore”. La vicesindaca di Buccinasco, Rosa Palone, invece, ha dichiarato in merito al flash mob dello scorso marzo: “Io sarò sicuramente presente al loro fianco. È indecente tagliare le risorse ai cittadini più fragili e in difficoltà della nostra regione. Se ci fosse stata la volontà, si sarebbe potuto fare”.

L'intervista a chi tutti i giorni affronta questa sfida

Ogni giorno è una sfida, una lotta, un compromesso con sé stessi e con il tempo, scrivo all’inizio di questo pezzo, ed era quindi doveroso dare la parola anche a chi quotidianamente affronta questa avventura. Loredana Fattori dell’Associazione Nessuno è escluso e Desiree Scassa, presidente di Un ponte nella Vita.

Sono passate più di due settimane, qualcuno della Regione si è fatto vivo?

Loredana Fattori: “Nessuno. Non abbiamo avuto risposte o commenti. In occasione della
Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo - 2 aprile - la Regione ha parlato di nuovi servizi, senza minimamente parlare dei tagli o di come risolvere la situazione. Ma poi quali servizi? Non ci hanno detto nulla, nessuna specifica. Cosa forniranno ai Comuni? Tutto lasciato al buio. Il presente è questo, buio, il futuro è vuoto. Non ci sono risorse investite in questo settore e in questa assistenza”.

Per quest’anno cosa avevate chiesto?

Loredana Fattori: “Avevamo chiesto di ripristinare quanto fatto. Sarebbero bastati dieci milioni di euro a bilancio. Parliamo dello 0,03%. Possiamo dire quasi nulla rispetto a quando investe la Regione in altri settori. Basti pensare che sono aumentate le spese di comunicazione e rappresentanza. Siamo molto delusi”.

Tagliano i contributi e non c’è un’alternativa.

Loredana Fattori: “Ovviamente, no. Gli operatori di cui ci avvaliamo li paghiamo noi, che siano educatori o operatori socio sanitari. Senza i contributi come facciamo? Chi dà questi servizi, chi li fornisce? Se ci fosse un’assistenza che funziona al 100%, allora è logico pensare che ci siano degli adeguamenti, dei tagli, ma senza nessuna alternativa ci stanno tagliando le gambe. Anche perché ci vuole continuità nelle cose, tempo e persone. Non è semplice gestire tutto, soprattutto quando ci sono disabilità importanti dal punto di vista comportamentale e cognitivo. Questo non è aiutare, è abbandonare”.

E adesso cosa pensate di fare?

Desiree Scassa: “Di sicuro faremo un'altra manifestazione, questa volta insieme a LEDHA (un’associazione di promozione sociale che lavora per la tutela dei diritti delle persone con disabilità) e FAND (federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità)”.

E poi?

Desiree Scassa: “Stiamo pensando di fare ricorso ufficiale alla delibera regionale, la 1669 del 28 dicembre 2023. Ma perché?, mi chiedo. Proprio a noi che già dobbiamo lottare ogni giorno per un pizzico di serenità”.

Un silenzio devastante

La voce delle famiglie che hanno una persona con disabilità grave o gravissima a cui badare è forte, decisa, costante e soprattutto chiara. Quello che sta mettendo in atto la giunta regionale del Governatore Attilio Fontana è un abbandono e questo silenzio, raccontato da Loredana e Desirée, è un silenzio devastante. Serve umanità, non colore politico.

Nel frattempo, il Comitato Caregiver Familiari non smette di esprimere il proprio disappunto in un nuovo comunicato: “Non abbiamo mai smesso di supportare una battaglia per la civiltà, la giustizia e l’equità sociale; non smetteremo adesso e nemmeno dopo questa ulteriore iniziativa, valutando anche nel contempo azioni legali”.

Il 16 aprile saranno insieme, LEDHA, FAND e tutti coloro che non vogliono che questa battaglia anneghi nell’indifferenza.

Fabio Fagnani

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