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Succeeding: una prospettiva psicologica sul cammino della riuscita

Uno dei fattori che più spesso ostacola il percorso verso il successo è l’idea che esso debba apparire rapido, lineare e privo di deviazioni.

Succeeding: una prospettiva psicologica sul cammino della riuscita

Quando si parla di succeeding in ambito psicologico, non ci si riferisce semplicemente alla conquista di un obiettivo esterno, ma a un processo più intimo e graduale. Riuscire significa iniziare a percepire una coerenza tra ciò che si desidera e ciò che si realizza, anche quando i risultati non sono ancora evidenti. In terapia capita spesso di incontrare persone convinte di non star andando avanti, pur compiendo passi significativi. Il punto non è la magnificenza del traguardo, ma la capacità di riconoscere il movimento quotidiano verso qualcosa che conta davvero. È questo riconoscimento che dà continuità, motiva e stabilizza il senso di efficacia personale.

Ostacoli interiori e aspettative sociali

Uno dei fattori che più spesso ostacola il percorso verso il successo è l’idea che esso debba apparire rapido, lineare e privo di deviazioni. È una convinzione che deriva spesso dal confronto con modelli sociali irrealistici, o da narrazioni familiari che associano il valore personale alla performance. Nel lavoro clinico emerge quanto tali pressioni generino un senso costante di inadeguatezza. Lo psicologo, in questi casi, aiuta la persona a riconoscere la propria storia, i propri tempi e la dignità dei progressi lenti. Quando l’individuo smette di giudicare il proprio cammino attraverso criteri esterni, comincia a vedere la crescita per ciò che è realmente: un processo fatto di avanzamenti, pause, retrocessioni e nuove ripartenze.

Identità, scelte e autenticità

Il successo, per essere davvero significativo, deve avere radici nell’identità della persona. Molti inseguono obiettivi che non sentono propri, ma che rispecchiano aspettative altrui o standard culturali interiorizzati nel tempo. Questo porta spesso a raggiungere risultati che, pur essendo “giusti” secondo l’esterno, non generano soddisfazione interna. Il lavoro psicologico diventa allora una ricerca di autenticità: distinguere i desideri genuini da quelli appresi, riconoscere quali mete parlano davvero di sé, e quali invece conducono lontano dal proprio centro. Quando la persona si orienta verso obiettivi che rispecchiano profondamente il proprio modo di essere, il processo del riuscire diventa più naturale, meno carico di ansia e più ricco di significato.

Il ruolo delle relazioni nel percorso di riuscita

Riuscire non è un’esperienza isolata: si sviluppa sempre all’interno di un ambiente relazionale che può sostenere o intralciare il percorso. Avere qualcuno che ascolta, che riconosce gli sforzi e che permette di sperimentare senza giudizio crea le condizioni emotive per procedere anche quando il cammino si fa incerto. In ambito psicologico, uno dei momenti più rilevanti non è il raggiungimento di un obiettivo, ma quando la persona comincia a sentirsi in sintonia con ciò che sta costruendo. È in quell’istante che emerge un senso di padronanza e continuità: non perché si è “arrivati”, ma perché si è finalmente presenti nella propria storia.

Dott. Fabiano Foschini

Psicologo

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