Spostamento Ats, il sindaco Negri: "Un rischio sociale"
Sulla questione spostamento dei servizi dell’Ats interviene anche il sindaco Negri che teme scelte delicate che rischiano di mutare fragili equilibri in zone già depresse.
Spostamento Ats, il sindaco Negri: "Un rischio sociale".
Spostamento Ats, il sindaco Negri: "Un rischio sociale"
CESANO BOSCONE – Sulla questione spostamento dei servizi dell’Ats interviene anche il sindaco di Cesano Simone Negri, che già aveva manifestato la propria preoccupazione alcuni mesi fa quando aveva “contrastato l’idea che venisse spostata l’ex Asl di via Marzabotto presso la sede di via dei Lavoratori, sempre a Corsico ma al di là del Naviglio.
La preoccupazione del sindaco Negri
Rispetto alle mie perplessità nel veder traslare servizi da un centro all’altro avevo ricevuto una smentita da parte di Ats attraverso la stampa che diceva che in quel preciso momento non c’erano “condizioni adeguate per la riorganizzazione e conseguente riallocazione dei servizi”. A questo si aggiunge la comunicazione diffusa dal sindaco di Buccinasco Rino Pruiti, secondo cui sarebbe nelle intenzioni di ATS addirittura pervenire alla chiusura del centro di via Marzabotto per concentrare tutte le attività in via dei Lavoratori”. Così come il primo cittadino di Buccinasco, anche il sindaco di Cesano sottolinea la necessità di una condivisione di determinate scelte con i sindaci del territorio, almeno attraverso il piano di zona. “Noi siamo responsabili primi della salute dei nostri cittadini e non possiamo subire le scelte di Regione e Ats – aggiunge Negri –. Riguarda tutti i comuni dell’ambito ed il piano di zona è uno degli attori di questo contesto. Il tutto è complicato dalla vacanza amministrativa di Corsico ed è mia intenzione coinvolgere su questi ragionamenti il Commissario Prefettizio”.
Il rischio più grande
Ciò che preoccupa il sindaco è il paventato rischio di ridurre i presidi socio sanitari da due a uno. “Rimangono molte domande e questioni da chiarire – commenta –: come possono tutti gli uffici essere trasferiti in via dei Lavoratori, notoriamente edificio meno capiente di quello in quartier Lavagna? C’è forse qualche servizio che verrà meno? Ci sono riorganizzazioni di cui non siamo a conoscenza? Inoltre si tratta di una collocazione che lascia a desiderare in termini di parcheggi e non mi pare sia adeguatamente servita dal servizio di trasporto pubblico: come si può garantire che venga raggiunta agevolmente da tutti i comuni della zona?”.
Il pericolo sociale
La principale perplessità “è però di natura sociale. La presenza dell’ex Asl in via Marzabotto, nel pieno del quartier Lavagna, garantiva un servizio strategico nell’agglomerato popolare sicuramente più periferico di Corsico, intercettando una striscia continua di ben 3 grossi edificati (quartiere Lavagna appunto e quartiere Giardino e Tessera di Cesano) dove si concentrano gran parte delle fragilità della zona”. In particolare, “al quartier Lavagna stiamo assistendo a chiari fenomeni di desertificazione urbana che credo siano assolutamente da scongiurare: vengono meno strutture scolastiche, asili, centri di aggregazione e osserviamo il continuo scadimento del contesto ambientale. Si pensi rispetto a ciò alla struttura di via Curiel dove resiste qualche eroico negozietto piuttosto che al degrado del parco Cabassina.
Si continua a togliere in un quartiere sempre più anziano
Si continua a togliere, in un quartiere sempre più anziano e che viene percepito sempre più lontano da Corsico. Molti lavagnesi usufruiscono dei nostri servizi e di fatto vivono Cesano molto più del loro paese. Non è un modello urbano sostenibile quello che prevede esclusivamente palazzoni, Vigevanese e centri commerciali”. E conclude: “Anche per questi motivi bisogna ragionare a livello di zona, sono scelte delicate che rischiano di mutare fragili equilibri e depauperare ulteriormente zone già depresse”.
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