Si passa alla fase due... la "ginnastica"
Renato, il nostro "inviato" da un letto di ospedale, passa alla seconda fase: ecco il suo racconto.
Paura di morire? Certo che sì! Ma ancor di più della paura di morire, quello di non aver vissuto bene la vita quaggiù, di non averne scoperto il senso, di non aver partecipato alla creazione, di aver pensato vivendo che tutto mi era dovuto... Tutto? Io, come altri, resto nella domanda: Dio mio, perché mi hai lasciato continuare vivere? Cavoli se sono contento, felicissimo! Forse per il tempo di recuperare, per comprendere questa vita e le sue ingiustizie?
Ma la domanda resta: cosa desideri da me? Ti sei lasciato forse commuovere da chi ha pregato per la mia guarigione, chiedendo ad ogni Santo di guidare la mano dei medici... in ogni caso grazie, davvero grazie. Grazie a ciascuno di voi che mi ha voluto bene con la preghiera, grazie.
La seconda fase: si riparte dalla ginnastica
Da oggi, mercoledì 26 ottobre, passo alla seconda fase: dalla quasi morte vissuta con il braccio di ferro con Dio, con la partecipazione straordinaria del dott. Lorenzo Menicanti, al reparto riabilitazione. Si riparte dalla ginnastica... Beh, sono pronto. Il fiato è corto, il cuore, nell'essere il "motore del desiderio", sono certo continuerà a fare la sua parte. Grazie dottor Lorenzo Menicanti per averlo permesso.
Lui si può definire, a buon ragione, l'uomo dei 16.000 cuori. Dal 1988 lavora all’IRCCS Policlinico San Donato e nel 1990 è stato nominato Primario della Divisione di Cardiochirurgia. Durante la sua carriera ha eseguito in prima persona oltre 16.000 interventi maggiori sul cuore, sia per patologie congenite che per patologie acquisite, contribuendo a rendere il Policlinico San Donato un centro di riferimento a livello nazionale e internazionale, con più di 55.000 pazienti trattati chirurgicamente. Che storia, che vive in una straordinaria semplicità di un uomo dal volto umano.
Si conclude questa fase di confidenziale racconto che riguarda la mia vita. La vita resta un dono meraviglioso, ancora di più se vivendola si riesce a cogliere che "ci è stata donata". Ripenso a chi ho incontrato in questa misteriosa esperienza... Sguardi pieni di bellezza, capaci di grande conforto: medici, infermieri, pazienti. E tutti coloro che hanno pregato per me. Sì, per me. Che emozione! Preghiera e gesti... Ma chi sono io per meritare di scomodare il Padre Eterno? Per domandare la mia guarigione? Tu, o mio Dio, ancora una volta "sei tu che mi vuoi" e, se mi vuoi, un motivo certamente c'è. Oggi la preghiera ha sconfitto il male passando per l'umano.