Scioperi Italiaonline, al via le procedure di licenziamento per 400 persone

“Non c’è nessun piano, è un dramma sociale – dice Bruno Corciuolo della Uilcom – e si tratta di un circolo vizioso: l’azienda produce utili ma li divide tra i vertici".

Scioperi Italiaonline, al via le procedure di licenziamento per 400 persone
Pubblicato:

Scioperi Italiaonline, al via le procedure di licenziamento per 400 persone.

Scioperi Italiaonline, al via le procedure di licenziamento per 400 persone

ASSAGO – A fine aprile erano in centinaia a protestare davanti alla sede di Assago della Italiaonline, la “Google italiana”, un’azienda un tempo leader nel settore pubblicità digitale e servizi internet per le imprese. Ora si assiste al paradosso di un’impresa “che crea utili ma che lascia a casa la gente”, dicono i lavoratori che hanno scioperato questa mattina.

I sindacati a Roma dal Ministro

I sindacalisti che seguono la vicenda sono a Roma, in attesa di parlare con il Ministero per rivedere una decisione che rischia di tagliare oltre 400 teste (si parla di 600 lavoratori, per ora i numeri confermati sono di 400 impiegati). Un’impresa che ha già iniziato i trasferimenti dalla sede di Torino a quella di Assago (e ovviamente molti lavoratori, soprattutto mamme, hanno dovuto rinunciare all’incarico).

Le parole dei lavoratori

Molti lavoratori ad Assago sono già cassaintegrati da anni, “con la promessa che ci avrebbero restituito il posto di lavoro dopo corsi di aggiornamento: niente da fare, siamo ancora a casa. Tutti abbiamo famiglia, mutui, spese. Chi ce lo dà il lavoro a 50 anni? Dopo oltre 25 anni passati qui. L’abbiamo resa noi un’azienda così grande”, dicono le lavoratrici, preoccupate per quello che sembra essere un destino imminente e nerissimo.

Bruno Corciuolo della Uilcom

“Non c’è nessun piano, è un dramma sociale – dice Bruno Corciuolo della Uilcom – e si tratta di un circolo vizioso: l’azienda, che produce utili ma se li divide tra i vertici, mette in cassa integrazione le persone, così a pagare sono i cittadini, tutti, poi loro con gli sgravi procedono a nuove assunzioni”. “Ci trattano come numeri – dicono i lavoratori –, non abbiamo diritti, siamo solo scarti”.

Francesca Grillo

TORNA ALLA HOME PER LE ALTRE NOTIZIE DI OGGI

Seguici sui nostri canali